sabato 11 febbraio 2017

Massaggio Psicosomatico.




Massaggio Psicosomatico


uso della mano come strumento terapeutico ha origini antichissime, quanto l’uomo. Essendo l’organo che permette all’uomo di trasformare il mondo che lo circonda, la mano è, intuitivamente, il mezzo terapeutico più naturale a disposizione per lenire le sofferenze del corpo. E’ un processo spontaneo che attiva una vera e propria relazione a mediazione corporea ed è presente in ogni terapia o trattamento realizzato attraverso, appunto, la tattilità. L’intervento consiste nel ripristino delle condizioni che permettono di ritrovare un equilibrio qualitativamente migliore, favorendo i processi naturali necessari all’unità psicofisica (corpo e mente). In quest’ottica, il protagonista principale è il corpo con le proprie risorse naturali e capacità di autoequilibrio (omeostasi). Si tratta di un intervento di tipo totale perché vede il corpo come un’unità in cui ogni distretto trattato è una parte dell’insieme. E’ profondo perché considera fondamentale il coinvolgimento della soggettività della persona trattata, e centrale perché riconosce l’imprescindibile importanza dello schema corporeo. Consideriamo, con un esempio, come un dolore al tratto cervicale, causato da un’eccessiva tensione dei muscoli del collo  viene affrontato dalla metodica psicosomatica. Secondo l’approccio psicosomatico la tensione è intesa come il mezzo attraverso il quale viene fronteggiato un “momento della vita” che potrebbe richiedere un atteggiamento fermo e rigido. Questo bisogno viene soddisfatto dall’unità psicofisica attraverso un insieme di soluzioni in cui i muscoli partecipano mantenendo ferma e rigida proprio la parte del corpo che, materialmente o simbolicamente, rappresenta il controllo: la testa. Pertanto, la tensione è realmente la causa dei disturbi al collo ma contemporaneamente ha una valida ragione per sussistere. La soluzione, quindi, non sarà l’eliminazione e l’impedimento della tensione ma il ripristino della capacità dei muscoli del collo di potersi rilasciare per poter poi continuare, quando fosse necessario, a essere tesi. La finalità principale del massaggio psicosomatico è quella di facilitare l’evoluzione dei processi naturali che portano a una nuova consapevolezza di se stessi, operando sul fisico è possibile sentirsi, ascoltarsi e abbandonarsi a quella dimensione in cui i confini del corpo vanno ben oltre quelli definiti dalla coscienza.

l massaggio psicosomatico si sviluppa attraverso contatti manuali denominati “tocchi”. Ogni tocco agisce sulle quattro componenti della globalità: biologica, energetica, immaginativa e relazionale. Attiva uno specifico livello di profondità relazionale in funzione del tipo di via sensitiva coinvolta. Il massaggio è, quindi, relazione tra due individui, è scambio energetico; è comprendere l’altro attraverso il linguaggio della tattilità, è un canale nuovo di ascolto di sé e del proprio corpo. E, soprattutto,  possibilità di riportare armonia, equilibrio e benessere all’intero psicosoma.


Gli obiettivi


er recuperare il benessere e l’equilibrio psicofisico è necessario ritrovare la bipolarità delle funzioni. Ogni attività è caratterizzata dalla presenza di due poli opposti tra loro che entrano in uno stato di squilibrio quando la loro reciproca alternanza si riduce e viene meno. Così, ad esempio, la tensione muscolare non è in equilibrio quando non si alterna con la distensione muscolare, come il sonno con la veglia, la vigilanza con l’abbandono, la resistenza con la cedevolezza, la velocità con la lentezza, il caos con l’ordine, ecc. tutte le funzioni citate sono quelle su cui opera il massaggio psicosomatico. Lasciarsi andare alle difficoltà e ai disagi che, inevitabilmente, insorgono quando si sperimenta il polo opposto rispetto a quello abituale o scelto, significa rinunciare alle consuetudini e ai propri punti di vista per scoprire parti di sé sopite o nascoste. Questo permette di uscire dalle stereotipie che ci precludono la possibilità di trasformarci e di favorire le naturali risorse di autoequilibrio che sono in noi.
La via proposta è l’abbandono dell’attività razionale: si lasciano andare sullo sfondo i pensieri mentre la mente si orienta sul corpo e sulle sensazioni di calma e di pace che si generano quando ci si libera dai propri giudizi, dai sentimenti e dalle emozioni. Si tratta di ricercare la propria centralità, cioè quella parte interiore che, istante per istante, ci rigenera e che possiamo contemplare soltanto se perdiamo i confini del corpo, del tempo, dello spazio e di ciò che crediamo di essere. Facilitato dai tocchi, è un lasciarsi andare nel “nulla” dal quale originano le energie vitali.


l trattamento vero e proprio comprende la costruzione di un nuovo equilibrio e la costruzione di una relazione profonda con se stessi. I tocchi avranno come filo conduttore l’analogia di senso necessaria per concretizzarle. Ad esempio, per la prima tappa un soggetto irrequieto dovrà essere trattato con tocchi la cui analogia di senso corrisponde con l’opposto, la sosta, aspetto con il quale l’utente deve trovare l’alternanza. Così come un soggetto bloccato in uno stile statico dovrà incontrare la mutabilità, un soggetto rigido l’adattabilità, uno lasso la resistenza e l’iperdinamico la pausa. Per completare la seconda tappa l’operatore deve avvalersi del tocco che si è rivelato “chiave” e che ha permesso di accedere alla soggettività dell’utente e condurre il trattamento. All’azione dei tocchi può essere associata quella degli olii essenziali. Il massaggio psicosomatico si può effettuare in diversi momenti che caratterizzano la nostra vita:

·      Permette di recuperare la capacità di rilasciare i distretti bloccati da un’eccessiva tensione muscolare e di recuperare l’alternanza della funzionalità muscolare.

·       Per seguire l’evoluzione della corporeità incrementando la via della consapevolezza di se stessi attraverso il corpo.

·      Per contrastare la stereotipia e la difficoltà a sentire il proprio corpo e il mondo circostante  (nella terza età).

·       Per nutrire se stessi attraverso una via che non sia esclusivamente quella elementare (in fase di dimagrimento).

·      Quando a seguito di malattie, interventi chirurgici o eventi traumatici una parte del corpo presenta delle difficoltà ad essere accettata e reintegrata come parte di sé.



no degli aspetti essenziali del massaggio è proprio quello della manipolazione. Il contatto delle mani con il corpo ci riporta ad uno dei sensi più importanti e sviluppati fin dalla nascita, il tatto, e ad un organo, protagonista assoluto nel neonato, la pelle. La pelle è, dopo il cervello, l’insieme di organi più importante, senza il quale è impossibile sopravvivere. La sensibilità cutanea è incredibile; basti pensare che alcune zone sono in grado di percepire una pressione di soli due millimetri. La sensibilità tattile viene provocata da un contatto leggero, che comporta una variazione minima della pressione. Dolore e piacere sono due sensazioni basilari che passano attraverso la pelle. La sensazione di dolore deriva da un eccesso di stimoli e ha la funzione di segnalare al corpo uno stato di pericolo. Le carezze, invece, provocano una vasodilatazione e un maggior afflusso di sangue nei tessuti. Queste modificazioni suscitano una gradevole eccitazione delle fibre nervose e una sensazione di piacere. La pelle è però anche il primo campo d’azione in cui si struttura la nostra identità: delimita, separa, differenzia e infine permette la relazione con il mondo. 


osì come ogni forma di contatto, ogni percezione cutanea ha una connotazione psichica molto intensa. Una relazione tattile è al tempo stesso affettiva ma anche molecolare. L’ipotalamo, che dopo pochi giorni risponde alle carezze della madre, è il miglior testimone della potenzialità di un trattamento corporeo come il massaggio psicosomatico reca in sé: il massaggio può modificare la chimica del nostro corpo. 
La nostra tendenza è quella di cercare saggezza, conoscenza, emozioni, tutto ciò che ci occorre fuori di noi ma la vita stessa (considerata dal punto di vista della psicosomatica) dimostra che conoscenza e benessere non dipendono dall’immersione nell’esteriorità, dall’agire, dalla ricerca affannosa, ma dalla capacità di muoversi dolcemente dentro sé stessi, dal ritrovare quello spazio operativo, fecondo, dove ogni trasformazione è possibile: l’habitat originario della coscienza. Il massaggio psicosomatico compie un’operazione estremamente importante: riattiva la nostra energia embrionaria, quella dello stato nascente, e con essa tutte le potenzialità trasformative, di crescita e di cambiamento che tale energia ha in séPerché solo riattivando la nostra energia più primitiva si può agire  a livello psicosomatico modificando, se è necessario, in profondità. Solo questa energia può permetterci di ritrovare il nostro “centro”, quel punto di equilibrio dove tutto può accadere e dove la nostra capacità creativa è massima la nostra “unicità” si esprime totalmente.

Ma come è possibile risvegliare forze così antiche?


embrione che eravamo si è sviluppato e si è attuato in ciò che siamo oggi. Abituati come siamo a concepire tutto secondo rigide scansioni temporali, crediamo che anche il corpo risponda a queste regole e abbia un passato ed un futuro. 
Niente di più sbagliato. Noi ci rigeneriamo continuamente: il cervello, è  l’organo dentro cui tutto si riassume e si risintetizza, e da cui questo processo di rinnovamento parte costantemente. Dobbiamo pensare al corpo come un “eterno presente” in cui convivono componenti diverse appartenenti ad epoche differenti del nostro sviluppo: così la componente embrionaria nel corpo è presente in noi ora come allora.
Attraverso il massaggio psicosomatico di specifici distretti corporei è possibile far tornare alla luce energie nuove e primordiali, riattivare mondi che credevamo ormai perduti.
Il “nostro” massaggio parte, a seconda dei casi, dalla fronte per poi ricollegarsi all’ombelico, l’obiettivo è quello di riunire due mondi: quello viscerale, basso dove circola un’energia più pesante, più materiale, e quello dell’intelligenza cerebrale, sede di un’energia più sottile, rarefatta. Riunificare questi due piani, è un’operazione molto importante, sono due ambiti che devono obbligatoriamente coesistere integrati, il massaggio stimola un’energia particolarmente profonda, che porta lo stesso linguaggio del cervello, un’energia primaria, di tipo embrionale.
Il massaggio attiva tutti i canali energetici presenti nel corpo.


rima di tutto il canale circolatorio, fino a riattivare i canali più sottili ossia quello respiratorio e quello nervoso, dove l’energia, sempre più rarefatta si fa coscienza, pensiero, idee.
L’obiettivo sarà ricreare i passaggi che caratterizzano lo stato embrionale, perché il principio creativo che nella fecondazione si è manifestato, non è finito nel momento in cui le cellule si sono incontrate, ma è continuamente presente: noi ci ricreiamo in ogni momento. Ritornare allo stato embrionario significa riattivarne le potenzialità profonde.
La fase embrionaria rappresenta infatti il massimo dello sviluppo cellulare, il massimo della creatività e della vita, e questo ci interessa ricreare, affinché il percorso psicosomatico sia efficace e incisivo.
L’ombelico rappresenta il punto d’inizio e d’arrivo, la radice di tutti i passaggi, la porta “sacra” che ci introduce alla dimensione embrionaria.
L’ombelico rappresenta la dimensione, il luogo dove l’energia vitale si materializza. La psicosomatica abituata a leggere il corpo in chiave analogica vede una connessione tra ombelico e cervello; ciò che l’intestino compie a livello più grossolano, il cervello lo realizza a livello più sottile. Il cervello strappa le idee del mondo alla materia, mentre l’ombelico strappa alla materia il nutrimento del mondo. Ecco perché il massaggio simultaneo di fronte e ombelico consente di ricollegare l’alto e il basso, il centro della coscienza con l’energia primordiale, iniziale.
La tradizione ha sempre parlato del cervello come di un embrione, che porta con sé il segreto della rigenerazione dell’uomo (come un feto in gestazione). Proprio come l’embrione, il cervello ripercorre le tappe del cammino evolutivo che ha portato le diverse forme di vita ad evolvere fino a determinare la forma più complessa: l’uomo in quanto essere dotato di coscienza.
La mobilitazione del cranio è un passaggio fondamentale del massaggio psicosomatico, e sarà conseguito gradualmente, attraverso una serie di sedute. Il cranio ha una capacità di muoversi nello spazio praticamente illimitata, quindi l’obiettivo del massaggio sarà renderlo completamente libero,  per abituarsi a cercare la consapevolezza in uno spazio generativo in grado di trasformare la coscienza viscerale.

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Bonipozzi dott. Claudio Tel. 349.1050551 
E mail: bonipozzi@libero.it

NB. Le informazioni e le interpretazioni terapeutiche contenute in questo articolo non sostituiscono in nessun modo il parere del proprio medico di base, al quale è sempre indispensabile rivolgersi per qualsiasi diagnosi o terapia specifica. Il presente articolo pertanto ha un  valore educativo, non prescrittivo.

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