Riservato alle DONNE …
na disfunzione che affligge pesantemente le donne è la frigidità (anafrodisia). Tale problema si riferisce all’incapacità della donna di raggiungere l’orgasmo durante il coito. La donna che presenta una simile sofferenza pare abbia “deciso” da tempo di tagliare i punti con il piacere, addirittura con ogni sensazione gradevole. Tendenzialmente presenta una personalità rigida, espressa attraverso un eccessivo controllo di sé e in ogni settore della vita (familiare, lavorativa, sociale, ecc.); ha paura di “sentire” e di essere troppo “calorosa”. Ma questo fenomeno può sorgere anche per due motivi essenziali: sia la paura della penetrazione, sia la sensazione che l’atto in questione rappresenti, di per sé, qualcosa di condannabile e, soprattutto, di riprovevole. In quest’ultima ipotesi, la donna ha la convinzione intima che la felicità del corpo, attraverso questa particolare parte del corpo, sia un peccato. Questo provoca disistima, disgusto di sé e un rifiuto della femminilità. Tale sofferenza, inoltre, può essere più o meno aggravata dall’indifferenza o magari dall’aggressività del partner (troppo violento o invasivo). In momenti comunque quali l’adolescenza e menopausa è più facile riscontrare malesseri, disfunzioni e disturbi inerenti la sfera genitale. Le donne che vanno incontro a tali difficoltà sono spesso caratterizzate da segreti timori nei riguardi dell’immagine e della sicurezza di sé, della conoscenza e dell’accettazione del proprio corpo e del piacere a questo legato. Tutto ciò si traduce naturalmente anche in un rapporto difficoltoso con il corpo e con i desideri maschili, che possono essere vissuti non con gioia ma con un senso di inadeguatezza e con rifiuto (più o meno inconscio), che si può tradurre anche in un atteggiamento di apparente lontananza o spiccata autonomia affettiva.
Ma perché accade tutto questo? Prendiamo in esame alcune situazioni che facilitano tale fenomeno.
La sessualità si è intiepidita. Il compagno ha assunto un atteggiamento privo di garbo, è scontroso e brontola in continuazione. Tutto si sta spegnendo: manca l’affetto e la tenerezza è inesistente.
I retaggi educativi bloccano. Quando si è stati educati in maniera rigida, magari con l’idea che la sessualità è qualcosa di “sporco”, si possono spegnere i desideri erotici ma, soprattutto, si ingabbia completamente la fantasia (la capacità creativa viene a mancare oppure è quasi inesistente).
I conflitti emotivi soffocano l’amore. Molte persone deluse sentimentalmente hanno timore di intraprendere nuovi rapporti, altre invece sono talmente iperprotettive con i figli da allontanare il partner dal rapporto affettivo. Gli stati emotivi, mescolati alla paura di invecchiare e di ammalarsi, minano profondamente i sentimenti e la spontaneità della coppia.
Un comportamento ambizioso può frenare l’eros. Molte persone professionalmente e socialmente molto impegnate consumano eccessivamente troppa energia nel realizzare i propri obiettivi ed aspirazioni, trascurano di conseguenza la possibilità di migliorare il benessere personale attraverso un’attività sessuale intensa, soddisfacente ed appagante.
Concludendo, possiamo dire che una sessualità libera e spontanea (il lettore, ovviamente, avrà intuito che non è quella vissuta ad ogni “angolo della strada” ma quella consapevole, spontanea, naturale e coinvolgente… quella che stimola ad avere e mantenere un cervello sgombro, lucido e pronto alla creatività) rende, senza ombra di dubbio, più forti, più sicuri di sé e più raggianti. Tale attività, infatti, stimola la produzione e la circolazione degli ormoni, anche dopo il climaterio e fino a tarda età. Quando, invece, si vive male la sessualità si genera frustrazione, inibizione, sensazioni sgradevoli nel corpo (magari al solo gesto di essere sfiorati) e ansia di prestazione, che portano la donna a scivolare in una giostra di sofferenza nella quale più il sesso crea difficoltà, più ovviamente si è tentati di prenderne le distanze.
on questi tratti “ossessivi”, si formano dentro la mente delle “scorie” che invadono completamente il campo della coscienza rendendo l’approccio sessuale sempre più difficile, se non addirittura impossibile. Quando si ha una sensibilità erotica perfettamente “normale” ci si sente desiderati e l’autostima è alle stelle … l’attività sessuale “gioiosa” è fatta di improvvisazione, di mistero e di sorpresa, ma soprattutto di spontaneità e di autenticità … l’eros, se è assopito, si può tranquillamente risvegliare … la sessualità è un tipo di comunicazione che non si concretizza esclusivamente con un partner, ma assume il suo massimo significato comunicativo anche in tutti i settori della vita: sociale e lavorativo.
uando c’è una sessualità bloccata e dolorosa ci sono, infatti, anche insuccessi e difficoltà interpersonali, sociali, familiari, lavorativi, ecc. … ogni cosa si spoglia di significato, tutto perde completamente vitalità. Se non si riesce a dare più slancio alle proprie sensazioni, le esperienze conflittuali si aggraveranno e peseranno inevitabilmente – proprio perché mente e corpo sono un’unica entità – anche sulla condizione fisica.
i rischia pertanto la chiusura in se stessi e di non essere più in grado di sviluppare alcuna relazione affettiva. A queste condizioni sarà necessario, quindi, trovare la forza per far valere il proprio diritto ad una sessualità completa e soddisfacente, se questo non avviene sarà importante riflettere sulla necessità che una storia con un brutto finale è sicuramente migliore, per la salute psicosomatica, di una bruttura senza fine.
NB. Le
informazioni e le interpretazioni terapeutiche contenute in questo
articolo non sostituiscono in nessun modo il parere del proprio medico
di base, al quale è sempre doveroso ed indispensabile rivolgersi per la
diagnosi e la terapia specifica. Questo articolo pertanto ha valore
educativo, non prescrittivo.
Bonipozzi dott. Claudio Tel. 349.1050551 - 0532.476055
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