sabato 21 gennaio 2017

Insonnia .... difficoltà a staccare la spina


Insonnia  
Difficoltà a staccare la spina   nella notte, avvolti dal buio e dal silenzio, vengono al pettine paure e problemi irrisolti diurni.

eati loro, dice Mario - di anni ventisei e da circa 4 mesi in psicoterapia per una ostinata insonnia - mentre mi racconta, con una leggera punta di invidia, che genitori e fratelli dormono come ghiri non appena si buttano su qualcosa di orizzontale, morbido o non morbido che sia. Beati loro, davvero. Io, invece, da quando ho cambiato attività e dirigo un gruppo di persone nella nuova azienda, sono sempre più “nottambulo”: non riesco a dormire più di quattro - cinque ore per notte ... o è da quando mi sono messo con Paola? Mah! … è dubbioso e un po’ perplesso circa il periodo esatto della  sua insonnia capricciosa: un po’ serale e un po’ mattutina. Il “lamento” di Mario, comunque, non è tanto il mancato “riposo”, la quantità in sé o il sonno di scarsa qualità, ma semplicemente il fatto che, dormendo poco, la notte non passa mai: non sa come passeggiare tra quelle stelle invadenti, occupare quegli enormi e desolanti spazi vuoti … come  impiegare produttivamente il tempo notturno
anche preoccupato ed allarmato perché pensa che il giorno dopo - nonostante sia consapevole di essere in grado di svolgere brillantemente e senza sforzo ogni attività si presenti - non abbia le energie necessarie per affrontare e concludere la giornata lavorativa. Teme che la stanchezza possa determinare in lui un calo repentino di produttività, attenzione, lucidità e, quindi, venendo meno, a suo dire, queste qualità, perdere considerazione e stima del dirigente … perdere improvvisamente posizione nella scala gerarchica di merito, in breve non essere più ben visto, non essere più il “beniamino” del gruppo. Di notte i suoi muscoli sono tesi e le articolazioni restano in ‘allerta’. In attesa che il sonno arrivi, altro non può fare che girare e rigirarsi nel letto, prendere a pugni i cuscini e lottare con le profumate, invitanti, indifese, accoglienti e riposanti lenzuola: trovandosi, poi, alle prime luci dell’alba “sconfitto”, stanco, confuso, deluso e sempre più avvilito. Questo è uno dei tanti racconti non solo di Mario ma di chi non trova pace sotto le lenzuola, di chi deve combattere ogni notte con la difficoltà di addormentarsi e, soprattutto, di chi ha a che fare con dei fastidiosi risvegli notturni. Costantemente teso e irrequieto, nonostante il suo impegno sincero a risolvere questo disagio, non riesce a trovare un attimo di quiete. 

ario comunque in questa esperienza, in questo suo viaggio non è solo perché pare che la metà degli italiani, statistiche alla mano, casalinghe e pensionati in testa, soffra di insonnia. Ma che cos’è l’insonnia? Anche se una corretta e proficua attività sonno - veglia risulta indispensabile per l’equilibrio psichico e fisico, la distinzione tra sonno normale e sonno patologico è sempre soggettiva. Solo il soggetto coinvolto in questo disturbo può valutare la sua qualità del sonno notturno, se dorme un numero di ore sufficiente per sentirsi sveglio, se è ricettivo e attivo durante il giorno  ad una persona possono bastare cinque ore mentre ad un’altra, anch’essa considerata in condizioni di buona salute, non basta il numero doppio di ore di sonno. Mentre si dorme nel corpo appaiono modificazioni chimico – fisiche davvero importanti: i muscoli si contraggono e si rilassano, gli occhi dietro le palpebre si muovono a scatti, il cervello con i suoi neurotrasmettitori ringiovanisce, il battito del cuore rallenta e il ritmo del respiro cambia. Per gli addetti ai lavori il sonno si divide in cinque fasi, ciascuna con onde elettroencefalografiche specifiche (Beta - stato di veglia - Alfa - veglia sonno - Theta - sonno - Delta - sonno profondo). Quattro di queste fasi, con tempi propri durante la notte, appartengono al sonno senza movimenti oculari rapidi (NREM, fasi  in cui si recuperano le energie), l’altra fase, invece, è definita movimenti oculari rapidi (REM, fase in cui si sogna, i sogni in questa fase sono ricordati più facilmente, proprio attraverso l’attività onirica si eliminano le scorie mentali; si verifica l’erezione e l’aumento della pressione sanguigna, la respirazione diventa irregolare e aumenta la frequenza cardiaca)

urante il buio, inoltre, produciamo la melatonina - prodotta dalla ghiandola pineale - indispensabile per ogni organismo perché aiuta a regolare l’orologio biologico: ciclo sonno – vegliaè  in rapporto con i ritmi della vita (produzione max dalle due alle quattro del mattino e sembra sia utile nella distruzione delle cellule cancerogene in diversi tipi di tumori). I principali disturbi del sonno sono: insonnia (dormire poco), ipersonnia (dormire fuori tempo, nei momenti sbagliati). Una buona notte di sonno è uno dei regali più preziosi che si può fare al proprio corpo, la mancanza di sonno rende più stanchi e meno pronti mentalmente, fa mangiare di più e rende più esposi agli incidenti. Se si soffre, poi, di apnea del sonno, significa che non ci si è concessi una quantità adeguata di sonno REM  e di sonno a onde lente. L’insonnia è comunque presente in tantissimi disagi emotivi spesso è il prodotto esclusivo di una ferrea censura, di un controllo eccessivo sull’aggressività e passionalità in generale. Segnala, per i più attenti, che certi sentimenti e contraddizioni saltellano ancora dentro la persona nonostante sia l’ora di riposare: si è ancora tormentati, dominati, schiavi di pensieri e “tossine” diurne. Un fenomeno che può interessare la fase dell’addormentamento, causare risvegli precoci o interrompere varie volte il sonno ... svegliarsi di soprassalto immersi in un bagno di sudore e in preda ad una fastidiosa ansia.  Il tipo di insonnia (serale-notturna-mattutina) è inoltre fondamentale per orientarsi a livello diagnostico: serve ad abbozzare un primo quadro clinico del soggetto in esame. 

ttraverso il sonno si recuperano le energie, si digeriscono le esperienze quotidiane indigeste, si cerca di metabolizzare il giorno appena trascorso … se non si raggiungono questi obiettivi è perché non ci si lascia andare alla trasformazione e al cambiamento che l’atto notturno può portare naturalmente. Ha valore di “sintomo – segnale” nei tratti depressivi e nella psicosi maniaco-depressiva ... pensieri, idee, stili ossessivi e pezzi di vita quotidiani non digeriti ostacolano il sonno, bloccano in tal modo il rinnovamento e il nutrimento della mente in vista di un nuovo giorno … RICORDA, attraverso un buon sonno si ristora sia la mente sia il corpo… nell’abbandono, spegnendo il ‘chiacchiericcio’ mentale, ci si apre a profonde conoscenze, a nuove esperienze, ad attività creative davvero uniche e proficue. Diversamente i vari organi ‘disturbati’ dall’insonnia, scalpitano, segnalano il loro disagio: minano l’equilibrio psichico e fisico:

  • Intestino. Gonfio e chiuso rallenta le sue funzioni, non molla per nessuna ragione convinzioni, idee … trattiene anche le feci;
  • Muscoli. Un blocco ai cambiamentiContratti e sempre in tensione attraverso posizioni sbagliate e di difesa, si fanno sentire attraverso pesantezza e dolore;
  • Cuore. Non avendo smaltito completamente i contenuti emotivi diurni si farà sentire nel pieno della notte con i suoi ritmi fastidiosi … sfasati;
  • Eros. Ansia e tensione risucchiano energia, portano a una sessualità svogliata e spenta;
  • Testa. Il controllo mentale eccessivo su ogni cosa sfianca, il trattenersi contrae e tiene svegli … pulsa;
  • Stomaco. Sempre contratto, rimane acido  e “pieno” di residui diurni.


uando non si riesce a riposare come fanno i familiari di Mario è possibile ipotizzare che l’insonne si porti a letto una mente colma di doveri, obblighi, progetti e responsabilità, sempre piena di cose noiose, desideri, convinzioni e opinioni che invece di conciliare il sonno manda in tilt l’equilibrio dell’intero organismo, esponendolo a rischio – malattie  … tutte le emozioni rifiutate, vissute a metà e non 'macinate' completamente durante il giorno non si fanno da parte ma si presentano di notte attraverso la crisi notturna ... non si vuole accettare che gli eventi della giornata ci lascino in pace e quindi si cerca di neutralizzarli mettendo in atto lotte mentali interminabili (non ci si stacca dalle cose impegnative vissute e dalle persone anche se i rapporti sono deteriorati: ruolo dipendente), ma anche il timore di affrontare la giornata piena di ansia e stress emotivo può svegliare in anticipo (si prende velocemente il controllo degli impegni ... vedasi il racconto di Mario)abbiamo a che fare, molto spesso, con una vita quotidiana povera di interessi, noiosa e priva di passione, una mente che gira su se stessa, ‘rumina’ in continuazione ma non smaltisce i “rifiuti” delle ore diurne. 
insonnia è presente anche in molti soggetti ansiosi e ipocondriaci in tutti quei vissuti caratterizzati da infelicità, stress e colmi di solitudine; in questi soggetti il lasciarsi andare - fondamentale per prendere sonno -  riattiva un senso di abbandono, di disorientamento e un timore di perdita di controllo: è vissuto come un segno di debolezza e vulnerabilità … temono di essere completamente in balia degli eventi e dei residui emotivi quotidiani, di perdere il controllo con la realtà. La sessualità inoltre è spesso bandita perché è un’attività che per realizzarla richiede una “tregua”, bisogna scendere a patti con le emozioni, con la capacità di lasciarsi andare, abbandonarsi agli eventi erotici. Nell’orgasmo, infatti, la struttura psicosomatica va in corto circuito, perde completamente il controllo: fenomeno particolarmente odiato da una mente che controlla e censura. Molti si chiederanno ma Mario che fine ha fatto? Come sta? Direi bene … grazie. Da tempo non porta più i disagi sotto le coperte ed è altrettanto bravo - con l’aiuto  di alcune  metodiche distensive -  a “spegnere”  la mente, senza fatica, quando si coricafinalmente si lascia andare piacevolmente e con soddisfazione, senza  discutere, tra le braccia di Morfeo.

 

Bonipozzi dott. Claudio Tel. 349.1050551 -  0532.476055
E mail: bonipozzi@libero.it

NB. Le informazioni e le interpretazioni terapeutiche contenute in questo articolo non sostituiscono in nessun modo il parere del proprio medico di base, al quale è sempre indispensabile rivolgersi per qualsiasi diagnosi o terapia specifica. Il presente articolo pertanto ha un  valore educativo, non prescrittivo.
 

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