mercoledì 2 marzo 2016

Cleptomania ...



Cleptomania



a cleptomania consiste nella ripetuta incapacità di resistere all’impulso di impossessarsi di un oggetto che, spesso, non se ne ha bisogno o non ha alcun valore. In generale, se esaminiamo la motivazione più ovvia che spinge a rubare è un guadagno economico di cospicua entità. In altri casi si ruba per motivi personali e meno pratici, come per vendetta, per vincere una sfida o come rito di “iniziazione” per essere ammessi o inseriti in un certo gruppo. Molti ladruncoli di negozio non sono cleptomani, cercano la merce e non la semplice emozione di rubarla. Gli individui affetti da questa “dipendenza”, invece, sono indotti, quasi “costretti”;  possono permettersi di acquistare l’oggetto rubato … lo fanno per il brivido che deriva dall’atto del rubare in sé, per il senso della liberazione della tensione  che ne segue. Si tratta di soddisfare un impulso al quale è impossibile resistere, di provare quel “tremito” indotto dall’atto in sé e di allentare la tensione, tanto più intensa quanto più si cerca di resisterle.


ompiuto il gesto e sedata la tensione, probabilmente il cleptomane butterà via l’oggetto o lo restituirà al proprietario. Spesso, queste persone, infatti, nascondono o regalano ciò che hanno sottratto. Il taccheggio sembra essere più comune tra le donne. Studi recenti hanno evidenziato che le donne affette da depressione, da disturbi d’ansia o da disturbi dell’alimentazione hanno maggiori probabilità di soffrire di cleptomania.
Le cause. I bambini molto piccoli non hanno il senso della proprietà e spesso si impossessano di cose che li attraggono. Crescendo, i fanciulli riconoscono il proprio diritto, e più tardi quello altrui, alla proprietà personale. I ragazzi che rubano deliberatamente possono sentirsi privati dell’affetto di un genitore oppure credono che un familiare abbia ricevuto ingiustamente più “cose” o più regali. Prendendo ciò che vogliono, compensano una mancanza di attenzione oppure un ipotetico favoritismo senza doversi rivolgere direttamente ai genitori. A differenza di un piccolo che ruba un dolce per gustarselo di nascosto o di un taccheggiatore che impegna i gioielli rubati, i cleptomani rubano per il gusto di rubare. 

li adulti affetti da cleptomania non rubano un oggetto perché lo desiderano, ma piuttosto perché l’atto stesso di rubare, come sopra evidenziato, procura loro una sensazione di sollievo o conforto emotivo. Spesso i cleptomani soffrono di altri disturbi emotivi, come depressione, ansia, anoressia, bulimia o piromania. Su alcune persone l’atto del rubare ha lo stesso effetto - attraverso la produzione di serotonina -  di un antidepressivo che compensa una perdita reale o prevista. A volte tali gesti si intensificano nei momenti di forte stress. In qualche caso è il sintomo di un disturbo cerebrale: demenza.
Risultati immagini per chiedere aiutoLe conseguenze. Le persone affette da cleptomania hanno spesso gravi difficoltà nei rapporti impersonali, sia nel dare sia nel ricevere, e l’atto di rubare può rappresentare un modo per evitare di affrontare spinosi problemi o sentimenti dolorosi. Tale “dipendenza”, come molti altri disturbi dell’impulsività, si manifesta quasi sempre in occasione di crisi, perdite o delusioni. Le persone che presentano questo problema possono impossessarsi impulsivamente di qualcosa che non appartiene loro per provare una fugace sensazione di piacere o di sollievo dallo stress.
 

ebbene non considerino consapevolmente le conseguenze del furto, sotto sotto desiderano essere sorpresi sul fatto e spesso cercano di attirare l’attenzione su di sé (non è sufficiente o pensano di non avere). Allo stesso tempo possono sentirsi depresse, ansiose o in colpa per la possibilità di essere colte sul fatto e per le ripercussioni che un arresto avrebbe sulla loro reputazione e sulla loro famiglia. I familiari dei soggetti adulti affetti da cleptomania possono non accorgersene del problema del loro caro finché costui non viene trovato a rubare. Tale scoperta può causare profondo imbarazzo e collera. Non riuscendo a capire il motivo per cui delle persone rubano cose voluttuarie, che possono permettersi, che non desiderano o di cui non hanno bisogno, i parenti di questi individui possono reagire con un atteggiamento perplesso e critico.  Spesso un  aiuto psicoterapico può aiutare a comprendere le origini del problema, ad affrontare direttamente le cause dello stress e dei conflitti all’interno di certe relazioni e a imparare modi più efficaci per comunicare tra loro.

uando chiedere aiuto. Poche persone chiedono aiuto per un problema di cleptomania prima di essere scoperte. Tuttavia, se avete difficoltà a resistere all’impulso di rubare, dovreste rispondere ai seguenti interrogativi:
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  • Rubate ripetutamente anche se non avete bisogno di quegli oggetti?
  • Provate un senso di crescente tensione prima, durante o dopo il furto di un oggetto?
  • Rubate per la conseguente sensazione di piacere o di sollievo e non per rabbia o per vendetta?

e avete risposto affermativamente a questi quesiti, è meglio rivolgersi ad uno specialista. Senza una terapia, i guai con la legge sono praticamente inevitabili. Prima di formulare una diagnosi di cleptomania, bisogna assicurarsi che l’atto di rubare non sia un disturbo di un quadro clinico molto più grave.


rischi. Le più importanti complicazioni sono rappresentate dalle conseguenze legali, sociali e personali dell’arresto. I familiari oltre ad essere adirati e sentirsi traditi minacciano l’abbandono, mentre gli amici con la massima solerzia possono allontanarsi. I datori di lavoro o i potenziali datori di lavoro possono valutare il soggetto come un candidato non idoneo per quelle determinate mansioni.
Risultati immagini per chiedere aiutoIl trattamento. Circa questo fenomeno, proprio perché non è un disturbo comune, non sono stati compiuti molti studi per trattarlo efficacemente. L’obiettivo principale, comunque, è quello di controllare questa impulsività prima che il soggetto incorra in guai seri, ovvero cercare di eliminare completamente il furto. Smettere di rubare e tanto difficile quanto smettere di bere. I tipi di trattamenti includono varie terapie: farmacologica (spesso con risultati incostanti), comportamentale  e psicoterapica. 


oiché il successo di ogni psicoterapia dipende sempre dalla motivazione del paziente, i soggetti che hanno maggiori probabilità di trarre beneficio da questo metodo sono quelli che provano sensi di colpa e vergogna e desiderano cambiare le cose. La terapia comportamentale, che include la desensibilizzazione sistematica (controllare l’ansia crescente e la tensione che precede l’impulso di rubare) e il condizionamento avversativo può dare risultati positivi anche con soggetti non particolarmente motivati.

… anche se non bisogna MAI giustificare gesti di questo tipo, non scagliamo la prima pietra, sono pochi coloro che non hanno mai rubato un oggetto nella loro vita, né hanno desiderato farlo: AIUTIAMOLI, questo è un disagio emotivo!!!


NB. Le informazioni e le interpretazioni terapeutiche contenute in questo articolo non sostituiscono in nessun modo il parere del proprio medico di base, al quale è sempre doveroso ed indispensabile rivolgersi per la diagnosi e la terapia specifica. Questo articolo pertanto ha valore educativo, non prescrittivo.

Bonipozzi dott. Claudio Tel. 349.1050551 -  0532.476055
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