sabato 4 aprile 2015

-ANSIA. Contando le pecore.


Contando le pecore ad occhi sbarrati



onostante il luogo di riposo sia sempre confortevole, perfettamente ovattato dai rumori, con atmosfera paradisiaca, attrezzato di un modernissimo materasso ortopedico sul quale sono stese profumate lenzuola di seta, il sonno, spesso, per molte persone diventa un incubo. La stanza da letto, nel regno della notte, diventa territorio di battaglia. Morfeo, dopo varie imprecazioni, giri e rigiri, non vuol fare la sua comparsa. Quando il corpo non trova pace nel proprio giaciglio, nemmeno una damigiana di camomilla riesce a conciliare un meritato riposo. Sembra banale ma senza un naturale ed adeguato riposo non si vive. Gli effetti di questa privazione si riscontrano nelle ore di veglia con sbalzi di umore, aumento dell’affaticabilità, irritabilità, scarsa concentrazione e difficoltà nell’affrontare le sfide quotidiane. Durante il  sonno il sistema nervoso centrale attiva due neurotrasmettitori: melatonina e prolattina. 

rmoni che agendo sul tono dell’umore regolano e preparano il terreno all’evento sonno. Mentre si riposa, nel corpo avvengono importanti modificazioni chimico - fisiche. I muscoli si contraggono e si rilassano, la temperatura corporea si abbassa, gli occhi pur essendo chiusi si muovono (fase REM), il ritmo del cuore e del respiro varia.  Nel buio della notte, piano piano, si cerca di “digerire” ciò che durante il giorno non si è riusciti ad acquietare. Spesso, infatti, si portano nel lettone ritmi e frenesie mentali molto intense, da cui non è facile liberarsi: in questo frangente la stanchezza ha in sé uno stato di “eccitazione” che ostacola e agita il sonno. Una mente bloccata, ingorgata e compressa che con il calar delle tenebre cerca di eliminare tutte le tossine quotidiane attraverso il pensiero. Le veglie inattese, allora, comunicano ciò che, nel profondo di se stessi, non si riesce più a nascondere, a tacere e tenere sotto controllo. La notte restituisce, poco alla volta, pezzi di quotidianità. Quello che durante il giorno è stato accatastato, ignorato, inespresso e soffocato si manifesta inaspettatamente nell’oscurità. Tutte cose (fantasie, desideri, istinti)  che chiedono di “essere vissute” e non di “essere addormentate”. La notte, apparentemente poco generosa, in realtà, si vendica chiamando il soggetto alle proprie responsabilità: rimediare agli errori diurni. 

n piccolo “omino” notturno che, dopo aver interpretato personaggi quotidiani fittizi e superficiali, esprime il proprio disappunto, si agita dentro la persona, non vuole addormentarsi, reclamando in tal modo il diritto di esprimere la propria vita in maniera reale, spontanea, naturale e gratificante. Ecco che, improvvisamente, al buio, in questo territorio del mistero, l’insonne si riempie la testa di cose inutili, emergono nella sua mente pensieri fissi e pietrificati che ostacolano il sonno: “ingestione” di insuccessi, troppi impegni e sacrifici, eventi dolorosi, giornata infarcita di delusioni, storie mai raccontate che pesano, tradimenti che “fermentano” a metà strada tra il dire e il non dire, inganni in balia dei sensi di colpa, scarse attenzioni, stizza furente, perdita di fiducia in se stessi e negli altri, compromessi non metabolizzati, cambiamenti improvvisi, contraddizioni, convenzioni eccessive, false identità, senso di frustrazione, troppi controlli che sfiancano e tengono gli occhi completamente sbarrati. Nulla riesce ad azzerare tali ossessioni e, ben presto, dopo vari tormenti, si cede il letto al nemico: l’insonnia. Se non si spezza il circolo vizioso dei pensieri si rischia parecchio. 

Risultati immagini per dormire nei dipintiUn malessere che oltre a coinvolgere tutto il corpo, privandolo lentamente del suo equilibrio energetico naturale,  lo espone  a vere e proprie  patologie: l’intestino trattiene (stipsi), il cuore non riconosce più il suo ritmo (aritmie), i muscoli si contraggono (dolori), la sessualità, senza energia, si spegne (tratti depressivi), una testa che rumina ma non smaltisce (cefalea), uno stomaco schiacciato ed appesantito (gastrite). Sono tutti elementi “arrugginiti” - “rifiuti” psichici accumulati durante la giornata - che, silenziosamente, si depositano nell’organismo e lo fanno ammalare. Un disturbo che può esprimersi con modalità diverse: difficoltà ad addormentarsi (incapacità a lasciarsi andare, rimuginare sui pensieri), risvegli precoci (arrabbiature e rancori non smaltiti che riemergono durante la notte) o frequenti interruzioni del sonno (timore dei cambiamenti, del nuovo). La durata di questo problema è un elemento fondamentale per distinguere il disturbo occasionale dalla vera e propria malattia psicofisica che, se non affrontata in maniera adeguata, tende a diventare cronica. Questa difficoltà persistente a raggiungere lo stato di sonno e mantenerlo nel tempo, indispensabile per conservare la salute, può essere legata anche a patologie mediche croniche come ad esempio asma bronchiale, diabete e  artrosi.



NB. Le informazioni e le interpretazioni terapeutiche contenute in questo articolo non sostituiscono in nessun modo il parere del proprio medico di base, al quale è sempre doveroso ed indispensabile rivolgersi per la diagnosi e la terapia specifica. Questo articolo pertanto ha valore educativo, non prescrittivo.


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