venerdì 10 aprile 2015

-DEPRESSIONE. Buone notizie.


Buone notizie sul …  "Male oscuro"


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l quadro clinico depressivo non è, come spesso ritenuto, un banale e semplice abbassamento dell’umore ma un insieme di sintomi più o meno complessi che alterano anche in maniera evidente il modo in cui il soggetto ragiona, pensa, raffigura se stesso,  percepisce gli altri e, soprattutto, l’ambiente circostante: uno stato che toglie qualsiasi forza di reazione. Sembra che niente possa scuotere queste persone, nulla riesce a spronarle: sono bloccate nel passato e incapaci di formulare progetti per il futuro (non “vogliono” aiutarsi o farsi aiutare). La manifestazione più evidente è la caduta della vitalità, accompagnata da una riduzione della fiducia in se stessi, pessimismo e senso di colpa. Il depresso si caratterizza per la sua incomunicabilità, quasi sempre sgradevole e accusatoria. Una profonda abulia si impossessa del soggetto, scarsa reattività, immobilità, rigidità, ritualità anticreativa, mancanza di gusto per la vita, squilibri affettivi sono all’ordine del giorno e, nei casi più gravi, sono espressi atti violenti contro se stessi e gli altri. 

sintomi, comunque, includono sensazioni di inutilità, inadeguatezza, isolamento, rancore, solitudine e disperazione, spesso associate a perdita di interesse nel lavoro o nella vita familiare, a disturbi cognitivi e, nelle situazioni più significative, di profonda angoscia accompagnata da pensieri di morte. Tra i malesseri fisici possono essere inclusi perdita di energia, debolezza, lentezza nei movimenti, bocca asciutta, problemi digestivi, intestino pigro e stipsi. In alcuni casi si può perdere o prendere peso e spesso si possono accusare, in maniera più o meno invalidante, disturbi mestruali e sessuali. In certe persone tale malessere (depressione reattiva) è associato a fattori esterni: lutto, divorzio, lavoro, licenziamento, problemi affettivi e di coppia. In questo periodo storico  la depressione è percepita come una malattia in crescita esponenziale, in pratica una sorta di pandemia che trova radice in un modello di vita inadeguato ad affrontare una realtà in perenne cambiamento (una specie di Babele senza torre).
RICORDA, la depressione segnala una vita che ristagna, immobile, bloccata … un modo di muoversi pieno di indifferenza, rimpianti, apatia e timore: un procedere addormentato, spento senza  energia ed entusiasmo, niente di interessante all’orizzonte.

l cervello, infatti, non è costruito per vivere nell’abitudine e nella noia, ma ama la spontaneità, la naturalezza,  vivere imprese affascinanti, cambiare prospettive, cercare l’imprevisto, la sorpresa. Solo in questo modo può secernere le famose sostanze del buon umore (serotonina, noradrenalina, dopamina). La depressione il più delle volte si manifesta senza trombe e tamburi (senza preavviso), ma possiamo percepire la sua silenziosa presenza: tristezza e disagio vogliono segnalare che  stiamo perpetuando schemi esistenziali decisamente obsoleti, oppure non nostri, che non ci appartengono. Chi si oppone a questa sofferenza emotiva o tenta in qualche modo di zittirla con qualche strategia estemporanea, rischia soprattutto di cronicizzarla, oppure preparare il terreno a una nuova depressione più complessa e dolorosa. In realtà questo stato, così come l’ansia, non va mandato indietro (soffocato), ma va lasciato, ovviamente sempre con un aiuto competente, agire: metterlo a tacere è solo un modo per renderlo ancora più potente. La crisi depressiva, pertanto, arriva per liberare il cervello, per fare vivere in maniera “spontanea – naturale”, rompe quegli schemi mentali che imprigionano e annientano; è indubbiamente una vera e propria capacità del cervello che “suggerisce” quando è il momento di cambiare, anche se tutto ciò a volte è impercettibile o si cerca di resistere (non si vuol ascoltare).

Risultati immagini per depressione nei dipintiProprio per questa ragione è necessario smettere di recitare il solito personaggio che momentaneamente può rassicurare (per il buon vivere, evitare i cambiamenti repentini, l’imprevisto, senza alti e bassi)  ma, a lungo andare, ingabbia la felicità. L’esistenza, invece, scorre altrove lontano dal personaggio precostituito e dalla grigia maschera che si indossa ogni giorno. Ecco allora che più si trascura la vita, più si manifesta lo stato depressivo. A volte uscire dal solito clichè farà sentire meno stanchi, meno banali e, sicuramente, aprirà a uno stato di nuova e stimolante compartecipazione con la realtà.

ICORDA, come la mucca caccia via istintivamente con la coda la mosca sulla sua schiena, anche tu hai il diritto di opporti a tutte quelle aspettative altrui che non ti appartengono e che spesso ti senti costretto a seguire, quei vincoli che non fanno per te … quelle cose che ti spingono a sacrificare le tue inclinazioni naturali, le tue vere esigenze: prenditi il tuo spazio, segui i tuoi progetti, le tue priorità, esprimi le tue passioni … la tua unicità (non è difficile, con l’allenamento emergerà un senso di soddisfazione, di piacere e di libertà).




RICORDA, se non affronti i conflitti perché temi di perdere l’armonia, se inibisci continuamente l’aggressività perché ami i rapporti ‘troppo’ sereni, se continui a tacere e a sopportare ogni cosa per il quieto vivere “rischi” di inciampare nella depressione.



NB. Le informazioni e le interpretazioni terapeutiche contenute in questo articolo non sostituiscono in nessun modo il parere del proprio medico di base, al quale è sempre doveroso ed indispensabile rivolgersi per la diagnosi e la terapia specifica. Questo articolo pertanto ha valore educativo, non prescrittivo.

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