giovedì 30 aprile 2015

-COPPIA. Le posizioni dell' amore


Le posizioni dell’ amore  trova quella che ti fa star bene.

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’atto sessuale per la razza umana non è circoscritto all’apparato genitale ma, dati gli indubitabili condizionamenti culturali e sociali cui è continuamente sottoposto, la sua  funzione investe sicuramente un ambito ben più vasto e complesso. La tendenza, infatti, a scoprire sempre nuove e diverse posizioni dell’atto sessuale non è prerogativa dell’attuale periodo culturale, è stata una costante nelle grandi civiltà (ellenica, latina, cinese, indiana).
Ci sono interessanti manuali antichi, preziosi vasi e fantastiche terracotte (fortunatamente scampati al moralismo del Rinascimento) con bizzarre raffigurazioni, il cui unico scopo era istruire uomini e donne ai piaceri legittimi del sesso. In realtà,  erano tutti insegnamenti che conducevano, attraverso il piacere, a riscoprire aspetti diversi del proprio carattere: attraverso la posizione comunichiamo sempre il nostro modo di scendere in campo nella vita (sicurezza, decisione, sospetto, autostima, disistima, incertezza, fierezza).  E’ molto probabile, quindi, che l’individuo attraverso svariate posture esprima, fin dalla notte dei tempi, non solo la sua vera personalità ma, in particolare, anche gli atteggiamenti mentali ed emotivi nei confronti del proprio partner: paura, diffidenza, titubanza, forza, decisione, timore, arroganza,  predominio, controllo, potenza, resa, aggressività. La posizione coitale, pertanto, segnala sempre, contrariamente a quello che si pensa, un diverso modo di vivere il rapporto con il proprio corpo e con l’altro.

gni cambiamento spontaneo della postura sessuale, inoltre, consente di superare inibizioni, accende la fantasia e migliora incredibilmente la salute; allontana dal rapporto di coppia quella drammatica routine (rapporto scontato, logoro, stantio) che è la principale nemica dell’amore. Quando adottiamo una particolare posizione ci caliamo inevitabilmente in una dimensione in cui spazio – tempo e gli aspetti psicofisici si impregnano di significati simbolici completamente differenti. Che un partner stia sopra o sotto, infatti, non è solo una caratteristica spaziale, ma cambia in profondità l’atteggiamento mentale e, soprattutto, la “forza” (la spinta energetica, la grinta). Così come stare sdraiati oppure in piedi, ad esempio, non coinvolge solo la “prestazione erotica” ma, indubbiamente, facilita (favorisce) una unione con significative differenze a livello di sensazioni e di ruolo (affettivo, dominante, insicuro, intimo, scatenato, passionale). In questi termini, il cambiamento di posizione, proprio perché fa bene all’amore e alla salute, diventa indispensabile in quanto dà spazio alla creatività e voce a tutte quelle parti della nostra personalità che se assopite renderebbero, nel tempo, il rapporto poco fantasioso, privo di vitalità, ripetitivo e completamente noioso.



ambiare posizione – in totale sintonia con la situazione ed il momento – alimenta il “fuoco” sessuale e può migliorare molti disturbi psicosomatici. In realtà, se la sessualità si modifica – eliminando  rigidità mentali e  fisiche – anche la salute può beneficiarne: i disturbi organici, senza alcun dubbio, migliorano. Purtroppo, le abitudini sessuali vengono abbandonate con estrema difficoltà perché quell’unica posizione adottata, essendo più “facile” e più “naturale” per il soggetto, consente a priori di prevedere con “certezza” i risultati raggiunti (avendo la convinzione di realizzare una buona prestazione si evita in tal modo di sviluppare l’ansia di prestazione) e, quindi, non viene messa in discussione la propria immagine, cosa che invece  accadrebbe se si intraprendessero nuovi “percorsi” sessuali che, oltre a  dare quella sensazione di incertezza, fanno emergere quelle parti della personalità soffocate (sacrificate)  di cui a volte non si conoscono concretamente i loro complessi significati emotivi, ovvero non si è in grado di prevedere le reazioni psicosomatiche, a volte devastanti, connesse alle nuove esperienze (sono queste le sensazioni che potrebbero destabilizzare, creare preoccupazione e disagio!).

olte posizioni, tuttavia, definite canoniche, vanno bene per tutte le occasioni (la fantasia  del momento suggerirà, in modo spontaneo, le varianti desiderate). La loro realizzazione, inoltre, è bene ricordare, dipende dall’età, dalle condizioni fisiche e, soprattutto, dalla “fame sessuale”. La confidenza (o l’armonia) che regna all’interno della coppia è sicuramente il solo viatico che consente di mettere in atto numerose posizioni purché, ovviamente, non vengano eseguite con lo spirito della solita “zuppa riscaldata”. Alcune posizioni, inoltre, possono donare all’uomo padronanza con il minimo sforzo, mentre per la donna un immenso e profondo piacere.


osizione: quale scegliere…  La posizione “more ferarum”  (da tergo: uomo in piedi o inginocchiato e la donna prona), molto vicina agli istinti e al mondo animale, non consente di vedere in viso il partner: la testa si abbassa e i genitali vengono “esibiti”, ovvero si alzano diventando un elemento particolarmente “forte” del rapporto. E’ una posizione che richiama un femminile completamente dipendente. Tale posizione può essere utile a tutti coloro che sono “trattenuti” (rigidi) e che esercitano un eccessivo controllo sulla propria istintualità. Quella del “missionario”, considerata più facile e naturale, sicuramente poco originale, è una posizione in cui si verifica un maggior scambio di affettività e pare possa facilitare un’eventuale gravidanza, in quanto favorisce spontaneamente la migrazione degli spermatozoi verso l’utero. Il partner è completamente avvolto (protetto) non solo dalle braccia, ma può completamente “saziarsi” di tenerezza, carezze  e baci. E’ quella più praticata e consente di rispettare in maniera naturale le esigenze della “prima volta (rende meno dolorosa la deflorazione). E’ una posizione particolarmente indicata per coloro che hanno difficoltà erettive (stringendo gli arti inferiori si riesce a trattenere e a stimolare maggiormente il partner). La posizione del “postino” (uomo in piedi  donna distesa) testimonia una sessualità improvvisata, caratterizzata dalla forza e dalla passione: infrange gli schemi ed esce dalle regole; è un maschile che irrompe su un femminile che si arrende piacevolmente. Non solo si crea un’atmosfera particolarmente travolgente e passionale ma consente al maschio di recuperare, all’interno del rapporto, un ruolo decisamente “attivo” mentre alla donna permette di riscoprire l’abbandono e la passività. 



arà particolarmente indicata a tutti coloro che hanno messo in discussione il proprio ruolo all’interno della coppia (virilità, passività) e per tutti quei “malesseri” caratterizzati da: rigidità, inflessibilità, indecisione, difficoltà ad esprimersi e per chi non oltrepassa mai i limiti e si tiene continuamente  (prudentemente) a freno. Quella della donna sopra è una posizione caratterizzata dal dominio femminile; si verifica un ribaltamento dei ruoli tradizionali: maschile attivo femminile passivo. E’ il mondo femminile a condurre il gioco: la donna non è  bloccata e si libera anche dai condizionamenti culturali. Con questa posizione si verifica una maggiore stimolazione clitoridea, consentendo  un piacere più completo,  e non viene favorito il concepimento.  E’ una posizione adatta a tutte le donne che hanno problemi di frigidità e per tutti quei soggetti iperattivi che non sanno accettare la passività. Può essere utile inoltre a tutti gli uomini che presentano il disagio di ejaculatio precox in quanto “rinunciando” al ruolo guida possono abbassare  notevolmente il livello d’ansia di prestazione. Sembra particolarmente utile per chi soffre di ipertensione.



NB. Le informazioni e le interpretazioni terapeutiche contenute in questo articolo non sostituiscono in nessun modo il parere del proprio medico, al quale è sempre indispensabile rivolgersi per qualsiasi diagnosi e terapia specifica.


Bonipozzi dott. Claudio - Tel. 349.1050551 - 0532.476055
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