La balbuzie ...
il ‘colpo’ del serpente.
he cos’è. La balbuzie è una particolare
disfunzione dell’espressione del
linguaggio caratterizzata da ripetizioni o da blocchi che comportano una rottura
del ritmo e della melodia del discorso. Da un punto di vista clinico si
descrivono due tipi di balbuzie: clonica
e tonica (spesso associate). La prima caratterizzata da ripetizioni più o
meno lunghe di fonemi; la seconda, invece, da un arresto dell’emissione
accompagnato da sincinesie (disturbo motorio che consiste nell’impossibilità
di compiere un gesto volontario senza effettuarne contemporaneamente un altro involontario)
particolarmente importanti e da reazioni emotive.
i balbetta, infatti, quando le corde vocali si irrigidiscono in uno spasmo; il panico le fa irrigidire ancora di più, fino a un blocco temporaneo. Non tutti i balbuzienti balbettano nella stessa maniera e la balbuzie risulta diversa a seconda delle situazioni. Esistono, comunque, situazioni elettive, quali la scuola e la famiglia e situazioni stressanti, determinate da soggetti sconosciuti o temuti, dall’ambiente circostante ansioso, ecc. Al contrario, la balbuzie è minore quando la persona parla da sola, quando canta, o elenca operazioni matematiche imparate a memoria, quando recita favole e poemi. Le emozioni possono agire su di lui come blocco quando deve parlare ma a volte lo facilitano quando è “fuori di sé”.
attori eziologici. Molteplici sono a tutt’oggi le teorie e
le interpretazioni etiopatogenetiche. Alcuni orientamenti scientifici
considerano la balbuzie come una sorta di “risposta di evitamento” emessa per
la paura di parlare, per cui si potrebbe accostare, almeno sotto alcuni
aspetti, a una fobia. Altre scuole di
pensiero, invece, sono impegnate e concentrate nelle studio delle seguenti
aree: eredità, alterazione della lateralizzazione, alterazione della
struttura temporo-spaziale, disfunzione dei circuiti di controllo della parola
e problemi psicologici.
n assenza di danni organici, un gran numero
di autori tendono attualmente a dare importanza, soprattutto, in questi
disturbi della comunicazione, alle dinamiche familiari. Vengono descritte, in
tali ricerche, figure familiari particolarmente ansiose o distanti e poco “calorose”.
Questo, a loro dire, può suscitare nel bambino un’aggressività
e ansia che sarebbero all’origine della balbuzie. Altre ricerche
portano ad evidenziare dinamiche
familiari di insicurezza e insoddisfazione, in cui sono presenti
sentimenti complessi e contradditori come ad esempio un attaccamento possessivo
soffocante che si alterna a rifiuto e aggressione.
osa fare. Il trattamento, in alcuni casi specifici, deve associare una rieducazione logopedica a una psicoterapia la quale, se non sopprime il sintomo, migliora però il contesto psicofisico. Buoni risultati sono stati ottenuti attraverso tecniche psicosomatiche, ed in particolare con le metodiche ipnotiche. I risultati di questa terapia sono sempre in funzione dell’età di comparsa della balbuzie, della cronicità e dal ruolo esercitato dai familiari.
ell’adulto balbuziente, l’angoscia è una indicazione di psicoterapia; infatti, qualunque sia il risultato finale, la scomparsa di situazioni ansiogene porta ad una diminuzione della frequenza delle grandi crisi di balbuzie tonica e clonica. Il trattamento della balbuzie, inoltre, può essere attuato (o abbinato a seconda dei casi), oltre all’intervento specifico psicoterapico, attraverso le seguenti tecniche:
- esercizi
di respirazione (imparare a respirare in modo regolare);
- esercizi
di rilassamento (allenamento sulla contrazione e
decontrazione);
- esercizi
sull’articolazione sillabica (cantare e
utilizzare vocali specifiche);
- esercizi
di scrittura (stampatello in modo da “ritmare” e
“rallentare” la velocità del linguaggio);
- dialoghi
(tempi
crescenti su argomentazioni differenti).
Bonipozzi dott. Claudio Tel. 349.1050551
E mail: bonipozzi@libero.it
NB. Le
informazioni e le interpretazioni terapeutiche contenute in questo
articolo non sostituiscono in nessun modo il parere del proprio medico
di base, al quale è sempre indispensabile rivolgersi per qualsiasi
diagnosi o terapia specifica. Il presente articolo pertanto ha un
valore educativo, non prescrittivo.
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