sabato 11 febbraio 2017

Tic ... il gioco dei movimenti



     

Tic …  il gioco dei movimenti

efiniamo Tic una manifestazione patologica caratterizzata da movimenti involontari, rapidi e ripetitivi; o dall’emissione non intenzionale di suoni o vocalizzi. Consegue in genere a un impulso violento, ma può essere soppresso con la volontà, anche se ciò provoca una forte tensione. Esacerbati dallo stress e dall’ansia, i tic si attenuano durante lo svolgimento di attività particolarmente impegnative e scompaiono nel sonno. La loro intensità non è costante, potendo variare nel corso delle settimane o dei mesi. L’esordio avviene in genere nella fanciullezza o nell’adolescenza, raramente dopo i 40 anni. I tic per lo più, sono localizzati nel volto (occhi, bocca, orecchie), ma possono  anche essere abbastanza generalizzati. Ciò che li caratterizza è, infatti, la ripetitività, tanto che si ritiene che il termine “tic” abbia un’origine onomatopeica, evocando un’idea ripetitiva come il “tic – tac” dell’orologio. 

i solito i tic compaiono tra i 6 e gli 8 anni, o nella pubertà, e sono tre volte più comuni nei maschi che nelle femmine. Possono essere motori o vocali ed entrambe queste forme possono essere semplici (strizzare gli occhi, tossire, borbottare, ecc.) o complesse (colpirsi, saltare, ripetere parole e frasi). Sono esempi di tic vocali complessi la coprolalia (… uso di parole oscene), la palilalia (… ripetizione dei propri suoni), l’ecolalia (… ripetizione dei suoni di un’altra persona), l’ecocinesi (… imitazione dei movimenti di qualcuno). Il manuale diagnostico dei disturbi mentali differenzia in modo chiaro le varie forme di tic: il Disturbo di Taurette, il Disturbo Cronico da Tic Motori o Vocali e il Disturbo Transitorio da Tic.

l Disturbo di Tourette  è caratterizzato da un’insufficiente coordinazione motoria, tic vocali e, talvolta, da eccessi nel senso dell’umorismo e comportamento stravagante. Solitamente questo disturbo comincia con emissioni vocali simili al raschiamento della voce e della tosse. Successivamente queste evolvono in parole distinguibili. La coprolalia o i suoni ecolalici sono frequentemente presenti ed hanno il significato di controllare l’insorgenza di pensieri inaccettabili. Espressioni come “taci”, “non dirlo”, “sta zitto” hanno questa funzione e sono di comune osservazione. Per formulare questa diagnosi occorre:

· Che siano presenti anche se non contemporaneamente, sia tic motori multipli che uno o più tic vocali;

· Che i tic si manifestino molte volte, quasi ogni giorno, per più di un anno;

· Che la collocazione anatomica, il numero, la frequenza e la gravità dei tic cambino nel corso del tempo.


entre il Disturbo Cronico da Tic Motori o Vocali si differenzia dal precedente disturbo in quanto essi possono essere motori o verbali, ma non possono presentarsi contemporaneamente. Per la relativa diagnosi tali sintomi devono essere presenti in modo intermittente per almeno un anno.

l Disturbo Transitorio da Tic si differenzia dalle precedenti forme in quanto i tic si manifestano varie volte quasi ogni giorno, per almeno due settimane, ma non più a lungo di un anno. In casi rari, dopo un periodo di remissione, il disturbo può sfociare in Disturbo di Tourette o di Disturbo Cronico da Tic Motori o Vocali. Tutte e tre le forme descritte, comunque, si manifestano prima dei 21 anni, si acuiscono con lo stress, scompaiono durante il sonno e si attenuano quando il soggetto è immerso in qualche attività particolarmente coinvolgente (leggere, disegnare). Solo nei casi gravi di Tourette  i tic possono interferire nelle attività quotidiane come il leggere o lo scrivere. Le tre forme si distinguono, oltre che per le caratteristiche cliniche descritte, anche per l’evoluzione e la prognosi. 


l Disturbo Transitorio da Tic solitamente si risolve spontaneamente o in seguito a psicoterapia, mentre il Disturbo Cronico e il Disturbo di Tourette tendono a persistere con un decorso più o meno variabile.
Le cause. Nel corso del tempo i fattori eziologici considerati sono stati dapprima di ordine organico e psicologico, successivamente di ordine multifattoriale. Alcuni autori, pur considerando anche i fattori psichici, dettero molta importanza ai fattori ereditari, mentre l’orientamento di impostazione psicoanalitica privilegiò l’aspetto psicologico, seppur con interpretazioni contrastanti, in quanto basate su singoli casi. Attualmente si tende a ipotizzare un’eziologia multifattoriale, costituita da un insieme di fattori, fra cui influenze genetiche, le anormalità neurologiche e gli stress esterni. Depone per questo tipo di eziologia il fatto che i tic si manifestano spesso nelle stesse famiglie e insorgono o si acuiscono nei momenti di particolare tensione emotiva.

l problema eziologico, tuttavia, è ancora per molti aspetti oscuri. Fare diagnosi di tic non è particolarmente difficile, ma occorre tener presente che alcune alterazioni del movimento, molto simili ai tic, si possono manifestare in alcuni stati neurologici. Talvolta i disturbi da tic sono associati ad altre patologie di natura emotiva (bambini iperattivi, tratti ossessivi). E’ bene ricordare, comunque, che tutte le forme di tic, possono comparire anche in personalità ben adattate, nelle quali il tic è la sola manifestazione che provoca difficoltà nell’ambiente familiare e sociale.



osa fare. E’ indispensabile che i pazienti affetti da tic abbiano la comprensione delle persone che li circondano, perché solitamente provano disagio per il loro disturbo. Una volta diagnosticato il tipo di tic è necessario avvisare i familiari della vera natura del problema e avvertirli di non dedicarvi particolare attenzione, ma neppure di scherzare o adottare un approccio punitivo, perché sia i rimproveri che l’ilarità accrescono l’ansia, acuiscono sintomi e possono determinare l’insorgere di uno stato emotivo doloroso (nel caso in cui i sentimenti di vergogna e colpa vengano sottolineati dall’ambiente si può determinare anche uno stato depressivo). Il bambino o l’adolescente dovrà, inoltre, essere preparato ad affrontare il problema a scuola e a tale scopo l’eventualità che egli sia preso in giro dai compagni (che francamente non è poi così remota) dovrà essere affrontata e discussa con franchezza. Un approccio psicoterapico è sempre utile. Le tecniche usate dipendono da vari fattori: patologia,  personalità, età, maturità e la sua disponibilità a collaborare con il terapeuta. Esistono terapia di grande efficacia che mirano ad un sollievo sintomatico (rilassamento muscolare progressivo, ipnosi medica) e orientamenti scientifici che tendono ad una riorganizzazione della personalità (in particolar modo quando ci sono presenti tratti ossessivi). Stimolare nel ragazzo la relazione interpersonale, riconoscere e verbalizzare pensieri e sentimenti.

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Nel corso del loro sviluppo, i bambini particolarmente emotivi
 possono presentare dei tic, cioè dei movimenti muscolari involontari, improvvisi e ricorrenti. Nella maggior parte dei casi si tratta, fortunatamente, di sintomi transitori. Talvolta, però, possono essere la spia di tensioni e conflitti, di un malessere sottostante che è consigliabile affrontare sul nascere.
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NB. Le informazioni e le interpretazioni terapeutiche contenute in questo articolo non sostituiscono in nessun modo il parere del proprio medico di base, al quale è sempre indispensabile rivolgersi per qualsiasi diagnosi o terapia specifica. Il presente articolo pertanto ha un  valore educativo, non prescrittivo.

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