sabato 28 maggio 2022

 

LETTURA  dei  SINTOMI


APPARATO LOCOMOTORE

uanto è difficile sostenere i carichi della vita! … conflitto tra dipendenza e autonomia oppure indecisione tra agire o non agire.

ale apparato è costituito dal sistema scheletrico e da quello muscolare; insieme permettono la mobilità dell’individuo, indica la libertà … andare dove si vuole. Lo scheletro è una robusta “impalcatura” composta di ossa, cartilagini ed articolazioni, che costituiscono gli organi passivi del movimento. I muscoli, invece, sono gli organi attivi perché, con la loro contrazione, producono lo spostamento delle ossa. Il messaggio che le ossa mandano è quello di non credere più in se stessi; a volte, infatti, ci si sminuisce, non percepiamo più la nostra “solidità”. Un problema alle ossa è sempre legato alla paura di non essere abbastanza sostenuti … insicurezza fisica ed emotiva o di non sostenere abbastanza bene gli altri. La struttura ossea esprime il modo in cui ci poniamo nei confronti della vita. Opposizione e ribellione contro le strutture del proprio ambiente, che non rispettano, e che impongono delle leggi non ritenute convenienti: chi teme l’autorità e, quindi, si autosvaluta continuamente. Se abbiamo fiducia in noi stessi e nella vita, la schiena sarà dritta. Se siamo disfattisti sarà curva. Una persona rivela sia la sofferenza sia la felicità attraverso la postura … soprattutto nella schiena. La schiena è l’area del corpo più “onesta” … rivela sempre, in ogni circostanza, la vera interiorità della persona. Sentimenti come rabbia, paura, dolore e felicità, proprio per la loro diversità energetica, possono ingrossare o irrigidire i muscoli … la pressione contro la colonna vertebrale determina dolore e crea vari squilibri. Se l’individuo è preso dalla rabbia, emozione che coinvolge fegato e cistifellea, molto probabilmente il mal di schiena si verificherà nella zona tra al quinta e la sesta vertebra dorsale. Se invece ci troviamo di fronte ad un soggetto triste ed addolorato, emozione che coinvolge polmone e intestino crasso, il dolore potrà comparire nella zona cervicale. Quando la persona è controllata dalla malinconia o dalla paura, emozione che governa i reni, i disturbi a carico dei reni si localizzeranno a livello lombare. Quando si è “eccessivamente” compassionevoli e comprensivi verso gli altri è la milza che segnala una condizione di squilibrio nella parte centrale della schiena. Un’eccessiva emotività (cuore) si esprime nella parte centrale della schiena o del torace.



RTROSI CERVICALE. L’artrosico si presenta con un portamento fiero, un carattere forte e solido: sempre a testa alta anche quando non serve! … la colonna vertebrale sorregge e fa muovere nello spazio, ma quando c’è troppa rigidità, mentale, possono sorgere veri problemi … su di essa si caricano, senza una vera consapevolezza, tutti i “pesi” del quotidiano: fisici, psicologici ed emotivi; chi soffre spesso di questo malessere sono persone con un forte senso del dovere, che non delegano mai e che non danno spazio alle proprie esigenze personali. Tale fenomeno determina una contrazione muscolare che, se in maniera continuativa, infiamma i tessuti, danneggiandoli non poco.

ERTIGINI ... è un fenomeno “ambivalente”, in bilico tra sicurezza e terrore, legato all’ansia, ad una agitazione che non lascia tranquilli; la parola d'ordine è tener duro o lasciarsi andare: terrorizzati però dalle conseguenze … c’è la convinzione che tutto sia sotto controllo, stabile e ben gestibile, ma più la visione delle cose è rigida e si è poco disponibili più gli “scossoni” saranno intensi … la testa gira e la vista si annebbia: ci dice FERMATI, dove vuoi andare! … troppo impegnati a progettare e a costruire così il mondo emozionale e passionale SCALPITANO. Le vertigini arrivano quando si teme, si è convinti di “inciampare” nelle brutte figure, di essere ridicoli o di perdere il controllo, ovvero la “TESTA” sulle cose … più si reprime il mondo delle emozioni più si alimenta l’autocontrollo, rigidità e durezza con se stessi e gli altri … una grande ribellione del mondo emotivo; un grande interrogativo: tenere a freno la razionalità o lasciare andare gli istinti? Mettere in discussione tutto ciò che ostacola la libera espressione - non funzionale per il vero benessere - può diventare un antidoto contro i vari attacchi.


APPARATO   DIGERENTE


’apparato digerente ha il compito di ricevere gli alimenti, digerirli e assorbire le sostanze chimiche che li costituiscono, nonché di trasportare le scorie fino all’eliminazione. E’ composto dal canale alimentare, vale a dire bocca, faringe, esofago, stomaco e intestino e dalle ghiandole annesse, che sono quelle salivari e gastriche, il fegato e il pancreas. I problemi del sistema digestivo ci parleranno della nostra difficoltà ad inghiottire, digerire, assimilare ciò che avviene nella nostra vita: “Non ho potuto mandar giù quello che mi ha detto” oppure ancora “Questa cosa mi è rimasta sullo stomaco” e, ancora, “Non ho ancora digerito quello che hai fatto” sono espressioni popolari molto calzanti. A seconda dell’organo digestivo in questione, avremo una precisazione sulla tensione avvertita o la difficoltà a digerire l’esperienza.


TOMACO. Rabbia repressa per situazioni che non si riesce a risolvere o gestire e modificare cose esterne: forte bruciore… emozione trattenute, troppe responsabilità corrispondono ad una pesantezza fastidiosa e continua … far passare piacevole una cosa che proprio non piace e non va giù determina crampi. E’ un organo che prende in consegna tutte le difficoltà, i bisogni e le contrarietà quotidiane: che non si riesce a manifestare agli altri; il malessere va via, però, se si “curano” i rapporti non spontanei che si stanno vivendo … se si impara a gestire i “bocconi amari” è un organo che sorride e regala piccole e miracolose gocce di acido cloridrico … è sempre l’atmosfera mentale in cui si è immersi, con i suoi processi neurochimici, a creare sofferenza. Con l’ulcera il soggetto - spesso ha una grande sete di successo ma anche con una grande fame di affetto e bisogno di attenzioni … vuole essere accudito, si infiamma facilmente… teme la dipendenza, brama in continuazione l’autonomia … ansia, emozioni e sentimenti come rabbia, frustrazioni ed insoddisfazioni, alterano notevolmente l’attività digestiva; non sempre è d’accordo con le cose che si buttano giù come ad esempio una situazione ambientale o un rapporto insostenibile: così, lo stomaco, si ribella con bruciori, crampi e nausea. Il mal di stomaco è la caratteristica principale, come è stato detto più volte, di chi è abituato a tenere tutto dentro, sotto controllo, chiudersi in se stesso, a “mandar giù rospi” in gran quantità senza riuscire a digerirli: pensieri che trasformano il corpo in una polveriera; un fenomeno legato completamente a emozioni represse e nascoste: sblocca i pensieri e vedrai che il “vulcano” non erutterà più ... rabbia e ansia sono sentimenti sempre connessi ai disturbi gastrici ... frustrazioni ed aggressività non espresse gonfiano e infiammano completamente lo stomaco.


PPARATO GASTROENTERICO. Anche la psiche deve accogliere e “digerire” aspetti dell’ambiente circostante. I problemi cominciano a far sentire il loro peso sullo stomaco quando non ci si riesce più ad esprimere, manifestare le proprie contrarietà: a dire ciò che si pensa e si sente … la funzione del fegato non è solo filtrare e depurare il sangue ma anche “passare a setaccio” il vissuto quotidiano per avere più consapevolezza; senza piacere e passione, inoltre, l’intestino prima o poi “brontola”, fa di ”testa sua”COLON IRRITABILE: un mentale che non si riesce ad affrontare con serenità, un segnale che induce a prestare attenzione ai cambiamenti.
INTESTINO CRASSO parla il linguaggio delle emozioni profonde, esprime incertezza, insicurezza e confusione. Continuamente in uno stato di allerta e con il timore di fare figuracce. Limita il raggio d’azione e qualsiasi spostamento … una rocambolesca fuga alla toilette per una imprevista e violenta scarica intestinale, organo – bersaglio dello stress: zona privilegiata in cui si accumula tensione nervosa e si scaricano emozioni conflittuali con una buona autostima comunque si vince sempre ... la battaglia emotiva! Bisogna spazzare via rimpianti e brutti pensieri, ripulire la mente dai macigni che impediscono felicità e creatività. E’ un soggetto che non scende facilmente a compromessi, non può mai mollare, deve tener duro: una visione della vita senza vie di mezzo “o è bianco o è nero”.


OLON IRRITABILE. La colite condiziona la vita, ovvero limita il raggio d’azione; l’intestino sceglie, trasforma e assimila ogni cosa … con i suoi segnali, tensioni, gonfiori e dolori costringe l’individuo alla rinuncia e ad evitare di trovarsi in situazioni spiacevoli: così il corpo viene in soccorso fermando ogni possibilità di movimento; è tutta una questione di ansia e paura: se non ci si sente adeguati o si teme un eventuale figuraccia; tutte le cose che non si vogliono vedere sono da eliminare il più in fretta possibile con una bella scarica diarroica; ecco che il corpo viene in qualche modo in aiuto obbligandoci a fermarci! Ciò che a livello psichico si rimuove, si ripresenta nel corpo con gli “interessi”: reclamando più considerazione e dedizione. E' come se il corpo dicesse giù la maschera, esci da quel ruolo finto, stai interpretando un personaggio che non ti appartiene: sono troppe le rabbie che mandi giù ... la fitta ad esempio, rappresenta la risposta del corpo alla rabbia trattenuta … si è molto sensibili alle variazioni dell’umore.


utti i disturbi di stomaco hanno un legame diretto con la difficoltà ad accettare o di “digerire” una persona o un evento. Oppone resistenza alle idee nuove, soprattutto se non provengono da lui. Ha difficoltà ad adattarsi a qualcuno o a qualcosa che contraddice i suoi piani, le sue abitudine o il suo modo di vivere.


ntestino tenue. Quando il problema riguarda questo organo, ci troviamo di fronte all’incapacità di trattenere e assorbire bene quello che vi è di positivo per noi negli eventi della vita quotidiana. La persona in questione si aggrappa ai dettagli, invece di vedere la situazione globalmente, se solo una parte di quello che accade non le va bene, avrà tendenza a rifiutare il tutto. Per la minima cosa, teme di mancare del necessario.


ntestino crasso. Ha che fare con la difficoltà di mollare la presa sulle vecchie idee, sulle vecchie convinzioni che non sono più necessarie oppure con il rifiutare troppo in fretta pensieri che potrebbero essere benefici. Spesso la persona in questione soffre per grosse contrarietà che trova impossibile da "digerire". Il suo problema intestinale è un importante messaggio perché impari di nuovo a nutrirsi dei "buoni" pensieri, invece che di paure o di elucubrazioni auto - svalutanti.

n po’ di … “FISICO. Il sistema digestivo - attraverso enzimi che innescano una reazione chimica - riduce le molecole alimentari complesse in piccole unità semplici assorbibili e utilizzabili dall’organismo. Troppa “acidità” può facilitare o bloccare il rilascio dei vari enzimi (si producono 8 lt. ca. di succhi gastrici al dì). La digestione dei carboidrati inizia in bocca (ghiandole salivari: ptialina, che agisce solo in ambiente alcalino), mentre le proteine (le proteine sono come muri gli amminoacidi sono i mattoni) nello stomaco (acido cloridrico, zinco, pepsina), i grassi invece nel duodeno (enzimi rilasciati dal pancreas, cistifellea rilasciano sali alcalini: bile prodotta dal fegato rilasciata dalla cistifellea). Così le proteine vengono ridotte in amminoacidi, i carboidrati in zuccheri semplici e i grassi in glicerolo e acidi grassi: da qui “parte” l’assorbimento. Amminoacidi, zuccheri, acidi grassi, glicerolo, vitamine e minerali sono assorbiti nell’intestino tenue. L’acqua, il sodio e il potassio, invece, sono assorbiti nell’intestino crasso. Dopo l’assorbimento inizia la ricostruzione e la riparazione dell’organismo (anabolismo: energia prodotta dal catabolismo) e la produzione di energia per l’attività muscolare, cerebrale e digestiva (catabolismo: trasforma il cibo in energia, avvia i processi chimici).Tale processo (anabolismo – catabolismo) è noto come metabolismo (utilizzo dei vari nutrienti). Non dobbiamo dimenticare che i processi digestivi non partono nella bocca ma nella mente (quanto detto è una brutta sorpresa per quelli che sono tutti di un pezzo … ma tutto è verificabile). Già solo a vedere, sentire il profumo o semplicemente pensare a un bel panino succulento, si comincia a secernere i succhi gastrici che, come sopra esposto, aiutano a trasportare e a scomporre il cibo in questione.

l fegato usa la vitamina C, le vitamine del complesso B e immagazzina vitamina A. Lo stomaco usa la vitamina A per rafforzare le pareti e le vitamine del complesso B per formare gli enzimi. Intestino tenue usa la vitamina A per rafforzare le pareti e la vitamina C (antibatterica) e molte altre vitamine. Intestino crasso usa la vitamina E per il tono muscolare e la vitamina C per ripristinare la flora batterica. Spesso i disturbi del tratto gastro – intestinale vengono alleviati da una integrazione di Vitamina A. Essa, infatti, protegge e rigenera le mucose interne. A tale vitamina si aggiunge le vitamine del gruppo B, che contribuiscono, come indicato sopra, alle funzioni digestive, con il magnesio e il potassio, che aiutano i muscoli dell’intestino a contrarsi. Le colite ulcerose, inoltre, sono trattate con acidi grassi essenziali (omega 3), la vitamina A, quelle del gruppo B, la E, lo zinco e le proteine a catena corta. La vitamina A è necessaria per la formazione della mucosa dello stomaco: protegge dall’autodigestione.

SISTEMA  ENDOCRINO


ancanza di organizzazione e creatività, difficoltà a gestire ed esprimere sentimenti e creatività nei tempi desiderati, a divulgare le proprie idee, a prendersi cura di se stessi. Le ghiandole ci parlano di equilibrio, di aver perso il senso delle cose “dolci” della vita: gioia entusiasmo e piacere. Tali organi segnalano la difficoltà ad affrontare i fatti e gli imprevisti della vita.

n po’ di … “FISICO”. Ogni funzione dell’organismo come ad esempio respirare, digerire, parlare, correre sono tutti eventi rigorosamente controllati e coordinati. L’organismo perché funzioni bene deve essere tutto equilibrato e armonioso. Il controllo di queste straordinarie funzioni è compito di due sistemi: nervoso e endrocrino. Il sistema endocrino è composto da un insieme di ghiandole che secernono ormoni. Molti processi dell’organismo sono controllati da questi ormoni. Possono essere a base di proteine (insulina) oppure a base di grassi (cortisone). Questi due ormoni sono chiamati steroidi. Molti altri ormoni si controllano vicendevolmente secondo un meccanismo retroattivo (vedasi ipofisi). L’ipofisi anteriore (ghiandola principale che controlla molte altre) regola e stimola la funzione della tiroide, delle ghiandole surrenali (producono adrenalina e noradrenalina) e delle ghiandole sessuali. Produce i seguenti ormoni: TSH, adrenocorticotropico e gonadotropico. In risposta a questi ormoni, le ghiandole coinvolte producono (tiroide, surrenali e ghiandole sessuali): somatropina (ormone della crescita) tiroxina, cortisone, estrogeno e progesterone (testosterone nell’uomo). Quando i livelli di ormoni prodotti da queste ghiandole aumenta, l’ipofisi interrompe la produzione dei suoi ormoni stimolanti. Mentre l’ipofisi posteriore produce un ormone antidiuretico indispensabile per regolarizzare l’equilibrio dei liquidi, aiutando i reni a trattenere i fluidi dell’organismo. La capacità dell’organismo di far fronte allo stress è sotto il controllo del sistema endocrino. Il cervello stimola le ghiandole surrenali a produrre adrenalina (un ormone che permette di affrontare lo stress e le avversità della vita). Una eccessiva reazione allo stress debilita le ghiandole surrenali e crea uno stato di irritabilità, di impazienza, di irosità, mentre una stimolazione insufficiente determina stanchezza, scoraggiamento, tristezza, depressione, passività.

n ormone che aumenta il livello di zuccheri nel sangue costringendo il fegato a scomporre e a rilasciare gli zuccheri immagazzinati. Per portare velocemente lo zucchero nei muscoli striati, nelle cellule, anche la pressione e il ritmo cardiaco aumentano, e il respiro viene anch’esso stimolato per aumentare la quantità di ossigeno disponibile. La digestione si blocca, proprio per avere più sangue nelle parti giuste, e il sangue diventa più denso per favorire la coagulazione in caso di ferite. Così viene indotta l’ipofisi a produrre maggiormente l’ormone che stimola la corteccia surrenale, la quale a sua volta immette nel circolo sanguigno ormoni (glicocorticoidi) che accelerano il metabolismo. Il rilascio di adrenalina e dei glicocorticoidi aumenta i livelli di zucchero nel sangue provocando nel pancreas la produzione di insulina (ormone che aiuta il trasporto dello zucchero nelle cellule). Quando i livelli di zucchero nel sangue sono bassi, l’ipotalamo nel cervello si stimola producendo la sensazione di fame. Il manganese è molto importante per il metabolismo del glucosio e dei grassi, e per la sintesi degli ormoni sessuali. E’ indispensabile per la sua funzione di neurotrasmettitore. La tiroide interviene nella regolarizzazione del livello di calcio nel sangue. Se i livelli di calcio sono troppo alti, la tiroide con un ormone blocca la sua mobilitazione dalle ossa. Il calcio, oltre alla sua fondamentale funzione sostenitrice del sistema osseo, è importante per la regolazione degli impulsi nervosi tra le cellule, per la coagulazione del sangue e per una buona contrazione muscolare (anche cardiaca). Per una sua corretta assimilazione il rapporto sinergico con il magnesio deve essere sempre 2 a 1 … non assimilato si deposita nei tessuti molli.

SISTEMA  NERVOSO


entro di controllo: cabina di guida, di pilotaggio, di comando!!! Il suo compito è quello di ricevere, gestire, immagazzinare, smaltire, restituire. Ogni disturbo del sistema nervoso segnala la difficoltà a dominare, a controllare, a rispondere agli stimoli provenienti dall’ambiente esterno. Ogni malessere del sistema nervoso comunica sempre una grande difficoltà a CONTROLLARE consapevolmente la propria vita e il fenomeno emozionale. Problemi nel gestire la vita … voler sistemare ogni cosa solo col pensiero a detrimento dei sentimenti. Incapacità a trasformare desideri, voglie, idee e i pensieri in realtà, paura di quello che potrebbe accadere … una gestione razionale che blocca, paralizza , impedisce di agire (si veda sciatica, paralisi, vertigini, cefalea, emicrania).

n po’ di … “FISICO”. Ogni funzione dell’organismo come ad esempio respirare, digerire, parlare, correre, sono tutti eventi rigorosamente controllati e coordinati. Il controllo di queste straordinarie funzioni è compito di due sistemi: nervoso e endrocrino. Il sistema nervoso si compone di milioni di cellule nervose: i neuroni. I neuroni consentono di trasmettere l’informazione al neurone successivo tramite un impulso elettrico (ione sodio – ione potassio). Vengono rilasciate sostanze chiamate neurotrasnettitori che possono inibire o eccitare il segnale in questione a seconda del ruolo delle cellule nervose. Comunicano, quindi, uno con l’altro tramite messaggi chimici. Secondo una delle teorie sul quadro depressivo, la serotonina viene passata dalla cellula che manda il messaggio (presinaptica) alla cellula che può “ricevere” la sostanza chimica e diffondere l’informazione (postsinaptica). Se qualcosa respinge la serotonina allontanandola, ci si sente più depressi. Se qualcosa fa aumentare la quantità di serotonina rilasciata e ricevuta, allora più cellule postsinaptiche vengono eccitate e la depressione diminuisce. Il sistema nervoso si divide in due parti: sistema nervoso centrale (SNC: cervello e midollo spinale) e sistema nervoso autonomo o neurovegetativo (SNA: collegato col midollo spinale, consiste di un ampio insieme di nervi con sottili diramazioni che si protendono attraverso il corpo).


l SNC (conscio, razionale e volontario) è cosciente, consente di trasformare in azioni i pensieri, come ad esempio decidere di camminare, di elaborare le informazioni visive e tutte le sensazioni. Il SNA, invece, controlla le funzioni automatiche del corpo: digestione, respirazione, termoregolazione, battito cardiaco. Regola le funzioni che normalmente non sono sottoposte a un controllo cosciente; ciò è davvero buona cosa. Non potremmo funzionare se dovessimo dire a noi stessi: “la temperatura è salita, forse è meglio cominciare a traspirare”, oppure: “un granello di sabbia è stato spinto nella mia direzione, sarebbe meglio se battessi le palpebre”. Invece tutto ciò accade per riflesso. Questo sistema è diviso in due tipi di innervazioni: simpatico (SNS) e parasimpatico (PSNS). Il simpatico (adrenalina, noradrenalina: molecola dell’attacco o della fuga) ci stimola e ci eccita; il parasimpatico (produce l’ormone acetilcolina) ci tranquillizza, ci deprime: naturalmente l’uno bilancia l’altro. Sia il simpatico sia il parasimpatico sono collegati a tutti gli organi controllati dal sistema nervoso autonomo, a tutti, tranne che alle ghiandole surrenali. Soltanto il simpatico è connesso con le ghiandole surrenali. Così, quando l’adrenalina è immessa nel sistema circolatorio, e respiriamo più rapidamente, le nostre pulsazioni aumentano e anche la pressione del sangue: ci viene il collo rosso. Non possiamo dire a noi stessi: “Adesso mi calmerò, perché non vale la pena arrabbiarsi”. Non possiamo estinguere il nostro stato di ira perché il parasimpatico, quello che deprime, non è connesso alle ghiandole surrenali. Il minerale potassio “controlla” il PSNS mentre il calcio; in caso di disfunzione può essere utile anche B1, B5, D.


APPARATO  RESPIRATORIO

'  l’insieme degli organi che presiedono alla respirazione; questo processo permette di trasferire nel sangue l’ossigeno presente nell’aria e, nello stesso tempo, di rimuovere l’anidride carbonica. Durante l’espirazione, il polmone disperde vapore acqueo, influenzando quindi il bilancio idrico del corpo. L’apparato respiratorio costituisce, dunque, un sistema perfetto di depurazione e di termoregolazione. E’ formato da: cavità nasali, laringe, trachea, bronchi e polmoni. I disturbi del sistema respiratorio ci parlano della nostra difficoltà nel proteggerci dal mondo esterno, nel trovare reazioni adatte nei confronti delle eventuali aggressioni, reali o immaginarie, di quest’ultimo. I polmoni sono direttamente collegati alla vita; non dobbiamo dimenticare che Dio soffiò … Sono legati al desiderio di vivere, alla capacità di vivere bene, perché apportano ossigeno alle cellule, dunque vita al corpo umano. Un problema ai polmoni sta a indicare che la persona in questione prova, in quel preciso momento, il disagio di vivere. Si sente triste, sia perché è disperata o scoraggiata, e quindi non vuole più vivere, sia perché si sente soffocare da una situazione o da una persona, cosa che le impedisce di respirare (vivere) a suo piacimento. Più il disturbo fisico è serio, più il messaggio è urgente. Il corpo dice di “respirare” la vita a pieni polmoni, di ricominciare a provare desideri, di apprezzare maggiormente l’esistenza. Bisogna rendersi conto che solo noi abbiamo il potere di chiuderci, di soffocarci o di lasciare che ciò che ci circonda ci soffochi.

RONCHITE: un messaggio che si fa carico di un conflitto interiore, di un timore; una “stizza” trattenuta, in breve dice: respira aria diversa, aria nuova, prendi una boccata di ossigeno buono! … un suono che sostituisce la voce… un pensiero difficile da concretizzare con una frase.

APPARATO  CUTANEO


a pelle, o cute, rappresenta il limite estremo; un organo immenso che ci separa dal mondo esterno e, di fatto, è quello che mostriamo agli altri. La pelle svolge molteplici funzioni: elimina i prodotti di rifiuto inutili all’economia dell’organismo, mantiene stabile la temperatura corporea attraverso le ghiandole sudoripare, rappresenta la base del tatto con le terminazioni nervose. La pelle, in genere, è in rapporto con l’autovalorizzazione nei confronti dell’esterno. Trattandosi dell’involucro del corpo, rappresenta l’immagine che abbiamo di noi stessi. Qualsiasi problema cutaneo è connesso con un senso di vergogna nei confronti di se stessi. Le persone in questione prestano eccessivamente attenzione a ciò che gli altri possono pensare di loro, e ne prestano troppa anche al proprio giudizio. Non si consentono di essere appieno se stesse, e facilmente si auto - rifiutano. Spesso si sentono colpite nella loro integrità; sono persone molto sensibili a tutto quello che accade esternamente, che si lasciano troppo facilmente “toccare” dagli altri, e che hanno difficoltà ad amarsi per come sono. La pelle è un organo molto visibile tanto per se stessi tanto per gli altri; sicché più il problema è manifesto, più crea disagio, più indica che il proprio modo di pensare e le proprie credenze nei confronti di se stessi disturbano parecchio ed è urgente provvedere. Il messaggio dei problemi cutanei è importante: è quello di concedersi d’essere un essere umano, con le sue debolezze, i suoi limiti e le sue paure, senza credere, per questo, di non valere nulla. PSORIASI … i sentimenti parlano, vogliono essere ascoltati: sono sempre tratti personali fragili e sensibili.

Prontuario del viandante errante


ome abbiamo visto, per comprendere la complessità del mal - essere somatico, dicevano gli antichi "saggi", è necessario prendere in considerazione, non solo l’ambito familiare e ambientale, ma anche l’interiorità del malato … un modo di pensare a misura d'uomo, molto vicino alla sua vera natura (vis medicatrix naturae): gli organismi, secondo Ippocrate, contengono "poteri innati di auto – guarigione" ... si riequilibrano interagendo. Il soma usa le malattie, l'anima e i disagi per segnalarci che abbiamo intrapreso percorsi esistenziali "pericolosi". Solo in questo modo è possibile conoscere la vera causa della malattia, diventare consapevoli della propria sofferenza: cosa in realtà essa ci vuole insegnare o comunicare. La struttura corporea offre infinite modalità espressive, alcune legate a precisi significati soggettivi accessibili unicamente all'individuo perché connesse ad esperienze personali, altre, invece, esprimono un linguaggio universale legato all'inconscio collettivo. Il corpo costituisce il mezzo attraverso cui lo stato emozionale trova la più autentica capacità comunicativa: se vogliamo comunicare con esso dobbiamo imparare il suo linguaggio che ha regole proprie. Ogni disturbo fisico è un messaggio, un codice segreto specifico che segnala, in ogni caso, complessi disagi emotivi: uno stile di vita spesso deludente e intriso di tormento. Il corpo ci manda messaggi usando un linguaggio specifico. Interpretare questo linguaggio è fondamentale per favorire l’armonia, raggiungere il ben - essere e prendersi cura dei propri bisogni … non accontentarsi mai di essere una comparsa ma diventare un attore principale della propria esistenza. Questo breve prontuario ha lo scopo di orientare il lettore sensibile e "curioso", oltre ad indicare la strada da percorrere, a capire le cause delle diverse patologie, e a decodificare il messaggio silenzioso della coscienza, comprendere quindi quel legame sottile che intercorre tra squilibrio emotivo e malattia fisica. Allenare a comprendere la disarmonia interiore, stimolare la curiosità e insegnare a leggere il sintomo in modo tale da decodificare i conflitti per superarli … focalizzare lo sguardo più in profondità per riprendersi quel senso di unità che lega il corpo alle emozioni. Un dizionario del linguaggio simbolico, quindi, utile a tradurre i messaggi del corpo che, attraverso il sintomo, ci invia sempre per ritrovare un giusto benessere … puntare lo sguardo su una migliore espressione di sé e una diversa qualità di vita più armoniosa. Questa "guida" pratica, quindi, in maniera semplice ed elementare costituisce, a seconda delle proprie necessità, un valido supporto per comprendere, orientare e superare i malesseri non gravi … evitare di cercare nei "posti" sbagliati. Mettere a disposizione preziosi strumenti di lettura per favorire la consapevolezza delle proprie reali condizioni psichiche e fisiche. In tal modo può risultare più semplice attivare tutte quelle risorse naturali che ciascuno possiede per raggiungere la propria serenità e armonia. Si possono così acquisire buone conoscenze di base, sviluppare maggiore cautela nell'autocura e più fiducia nelle proprie capacità di intervenire sui problemi quotidiani. La ripetizione di alcuni concetti è stata una scelta consapevole per favorire la memorizzazione e rendere più "maneggevole" questa materia complessa che deve essere sempre, in ogni caso, metabolizzata e a misura di uomo. Gli argomenti trattati - anche quando non sono evidenziati - riguardano esclusivamente disturbi funzionale, non patologie genetiche o malformazioni. Altra cosa importante è che questo approccio non è rivolto alla ricerca ossessiva di difetti ed imperfezioni umane ma semplicemente ha lo scopo di orientare il "curioso" a comprendere atteggiamenti e comportamenti che spesso, a livello energetico, non sono davvero vantaggiosi per il suo ben – essere.

RIASSUNTO


a visione psicosomatica del corpo e dei suoi meccanismi fisiologici, mentali ed emotivi è globale … per i più “sofisticati” olistica. Dice in realtà che non è possibile comprendere la complessità del fenomeno corporeo se non lo si esamina nella sua totalità: corpo e mente (unità organica, morale e spirituale). Questo orientamento scientifico non si limita alla eliminazione dei sintomi. Esso si pone come obiettivo di educare gli individui ad uno stile di vita armonioso con se stessi ed il mondo … un modo di vivere, di pensare e di agire in perfetto equilibrio. Insegna a contare su se stessi; col pensiero, con la volontà, con l’azione mentale cosciente, infatti, si può lavorare alla costruzione della salute fisica, psichica e mentale. La psicosomatica fa ritornare verso il buonsenso perché orienta l’attenzione sulla logica realtà che l’uomo è una entità a sé: una unità inscindibile. Non si può, quindi, diagnosticare e curare, se l’esame dei vari sintomi non è abbinato alla comprensione delle condizioni generali dell’organismo, di quelle mentali ed emotive dell’individuo … senza mai trascurare il sociale. La mente e il corpo - le funzioni organiche e quelle psicologiche - sono un tutt’uno. Il buon funzionamento del corpo non è semplicemente connesso a reazioni biochimiche, ma è preceduto e seguito, a vari livelli, da un tipo di energia “invisibile”, non quantificabile completamente con la strumentazione attuale, che sfugge infatti alla rigida definizione teorica. Dall’ambito di tale energia vitale non vanno tolte le capacità mentali d’intervento e controllo di alcuni meccanismi corporei. Per i più scettici va ricordato che molte funzioni - come la digestione, il battito cardiaco, il controllo degli sfinteri, sono completamente influenzati dallo stato mentale e psicologico. Se l’equilibrio fisiologico raggiunge la sua massima espressione in qualsiasi condizione anche l’aspetto mentale e psicologico viene ad essere influenzato in maniera stabile e duratura. In tal modo, non si arriva a distinguere più l’attività della materia dall’energia vitale, il funzionamento dell’organo dall’energia che lo fa funzionare, lo stato fisiologico da quello psicologico. Questo fenomeno, molto profondo, destabilizzante e sconvolgente (per la scienza “arrogante”) è più che reale. Ad esempio, una condizione leggermente alcalina del sangue - con un pH 7,4 ca. - genera uno stato emotivo di gioia, gratitudine ed ottimismo, mentre uno stato acido del sangue - con un pH 6,8 ca. - causa uno stato emotivo di ira, rancore e pessimismo. Ippocrate dice più o meno: “La persona intera ha un rapporto con ognuna delle sue parti ed ogni organo con la persona intera”. E’ illogico curare, quindi, un organo e disinteressarsi dell’insieme. E’ l’insieme che conta di più. E’ il tutto che bisogna curare. Un organo malato ci segnala che tutto l’organismo è in “avaria”: non esiste malattia locale, ma malattia dell’organismo. La malattia non è altro che uno sforzo dell’organismo per liberarsi di certe sostanze morbose che ingombrano come ad esempio tossine e prodotti di rifiuto in generale… cerca di ripristinare il suo vero stato di salute!!! Contrariare” questo processo di guarigione è l’errore più grave che si possa commettere. Trattare un organo separatamente può favorire o investire su un ulteriore malessere; l’organo è parte integrante di un tutto, è il tutto che è malato ancor prima che lo sia l’organo in questione … è il tutto che deve essere curato!!! Non bisogna mai dimenticare che nell’organismo tutto è legato e che ogni apparato agisce sugli altri. Nessuna patologia è strettamente connessa ad un solo organo, ma quando una parte è malata, è tutto l’organismo che è colpito e che bisogna curare … mai fermarsi al sintomo! Per lavorare su una patologia occorre molta pazienza, ma assumendosi la piena “responsabilità” della propria salute sarà sorprendente scoprire la semplicità e la validità dei vari meccanismi di guarigione totale … il nostro benessere non dipende da nessun altro, solo da noi. 



obbiamo avere sempre la consapevolezza delle nostre condizioni fisiche, dei vari atteggiamenti mentali e delle abitudini individuali per superare con successo certi momenti di crisi … per raggiungere consapevolmente salute e felicità. La prima mossa che possiamo fare per acquistare una miglior consapevolezza di noi stessi è capire che il nostro aspetto esterno, oltre a parlare con un suo linguaggio specifico, è collegato con il nostro stato interno. Una volta capita la connessione esterno e interno del corpo - ovvero i messaggi dell’organismo - è possibile comprendere la causa della nostra reale condizione e, quindi, se siamo davvero “responsabili, cortesi, premurosi e rispettosi” possiamo fare il necessario per porvi rimedio. La conoscenza, comunque, per buona che sia, non vale nulla se non è messa in pratica. Non rimandiamo all’indomani ciò che si deve fare oggi … il corpo vive sempre nel tempo presente. La nostra salute e il nostro aspetto sono sempre in funzione dell’armonia con noi stessi, il mondo e gli altri. Una mente calma e felice, il tipo di esercizio e le varie attività messe in atto, il modo di pensare, sono tutti fattori indispensabili che si combinano per creare un flusso energetico armonioso, attivo e regolare, buona salute generale e grande felicità. Ricordiamoci che nulla succede per caso, isolatamente nel corpo, e quando qualcosa appare sull’esterno è il risultato di qualcos’altro che sta covando all’interno … da piccoli segnali come brufoli, macchie, colore, rughe, escrescenze, irsutismo, callosità si può arrivare al cancro. Quando qualcosa cambia all’interno, ciò mette in moto immediatamente una reazione all’esterno. Se sappiamo cosa cercare, leggere la reale condizione fisica, possiamo capire che i segni visibili esterni stanno segnalando, comunicando qualcosa sullo stato di salute … il fenomeno interno viene perciò rivelato in superficie.

. Le emozioni di rabbia, di contrarietà e di rancore trattenute si esprimono in cefalea, gastrite e crampi addominali;

. Quelle relative a commozione, gioia ed entusiasmo si traducono in vertigini, tensione cervicale e cefalea;

. Invece la paura, il pianto, l’imbarazzo e la tristezza parlano attraverso colite, nevralgie e rigidità muscolare;

. Mentre il trattenere i sentimenti e il desiderio sessuale si esprimono in tachicardia, ansia e depressione … con la testa separata dal corpo si perde il contatto con le proprie potenzialità, cosa è meglio per se stessi, le risorse naturali rendendo così confuse e inefficaci le azioni quotidiane. Il corpo è sempre nostro alleato: dobbiamo ascoltarlo; il corpo non ci lascia in pace perché vuole comunicare qualcosa di estremamente importante.

ono proprio i sensi di colpa, il senso di vuoto e di inutilità, il nascondere, l’autocritica, i dubbi, gli schemi mentali, il cercare le cause a tutti i costi per ogni cosa e i falsi giudizi che si hanno in testa a “soffocare”, a bloccare e a spegnere la VITA; una profonda insoddisfazione che fa guardare se stessi e gli altri con sospetto o come perfetti estranei … la vita non chiede mai che le si volti le spalle ma semplicemente di essere VISSUTA, di darle spazio, di non mettersi di “traverso” al suo continuo pulsare che “scorre” naturalmente.

Colpevolizzarsi significa ripetere continuamente quell’esperienza, non lottarci contro significa portare pace, armonia, equilibrio biochimico.


NB. Le informazioni e le interpretazioni terapeutiche contenute in questo articolo non sostituiscono in nessun modo il parere del proprio medico di base, al quale è sempre doveroso ed indispensabile rivolgersi per la diagnosi e la terapia specifica. Questo articolo pertanto ha valore educativo, non prescrittivo.

Bonipozzi dr. Claudio Tel. 349.1050551 
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